Corriere della Sera

Ad Assisi spunta un terzo diavolo nell’affresco di Giotto

- di padre Enzo Fortunato

Che i diavoli fossero nella basilica di san Francesco lo sanno tutti. Lo dimostrano sia l’affresco sulla cacciata dei demoni da Arezzo, sia l’episodio della morte del santo, scene del ciclo giottesco della basilica superiore di Assisi, una delle prime «pellicole a colori» sulla vita del patrono d’italia. Adesso è spuntato un terzo diavolo nell’affresco dedicato da Giotto all’incontro tra san Francesco con il sultano d’egitto: Malek elkamil. Due personaggi e, nella parte sinistra della scena, un fuoco ardente: nascosta nel fuoco, celata da quasi 8 secoli, l’immagine di un drago, la rappresent­azione medievale del diavolo. La scoperta dell’arcivescov­o di Benevento, Felice Accrocca, e di fra Carlo

Bottero, pubblicata nella rivista «San Francesco», sta facendo dibattere pittori, scrittori, teologi, filosofi e restaurato­ri, che stanno analizzand­o l’episodio, quasi fosse il regalo di questo compleanno. Ottocento candeline dopo lo storico incontro tra il santo e il sultano, anche papa Francesco si sta muovendo sui percorsi dell’assisiate: prima in Egitto, poi negli Emirati Arabi e, pochi giorni fa, in Marocco. «Il demonio — ha detto il papa — ci avvelena con l’odio, con la tristezza, con l’invidia, con i vizi. E così, mentre riduciamo le difese, lui ne approfitta per distrugger­e la nostra vita, le nostre famiglie e le nostre comunità». E allora una domanda si pone forte e legittima: perché tra quello che è stato l’incontro degli incontri tra cristiani e musulmani spunta un demonio dal fuoco? Perché, credo — ed è la mia personalis­sima risposta — la relazione riesce quando, a livello psicologic­o, l’io non vuole dominare sull’altro. A livello religioso, quando il demonio non prende il sopravvent­o. A livello sociale, quando permettiam­o all’altro di esistere. In Francesco d’assisi questi tre orizzonti trovano la loro sintesi in una parola che ha rivoluzion­ato l’antropolog­ia e ha creato le fasi di un nuovo umanesimo: la parola fratello. Per lottare contro le insidie e le tentazioni non ci rimane che la relazione che punta al riconoscim­ento dell’altro. Per dirla ancora con le parole di papa Francesco: «È tale il bombardame­nto che ci seduce che, se siamo troppo soli, facilmente perdiamo il senso della realtà, la chiarezza interiore, e soccombiam­o». Noi siamo le decisioni che prendiamo. Decidiamo di essere nostro fratello.

 ??  ?? Il drago tra le fiamme Un dettaglio dell’affresco di Giotto che raffigura l’incontro tra san Francesco e il sultano d’egitto, Malek el-kamil, nella Basilica superiore di Assisi. Nascosto nel fuoco, il drago
Il drago tra le fiamme Un dettaglio dell’affresco di Giotto che raffigura l’incontro tra san Francesco e il sultano d’egitto, Malek el-kamil, nella Basilica superiore di Assisi. Nascosto nel fuoco, il drago

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy