Corriere della Sera

«Non diciamo no alle infrastrut­ture Il mio Suv diesel? Il futuro è elettrico»

Toninelli: è falso ciò che dice la Lega

- Di Lorenzo Salvia

ROMA Ministro Danilo Toninelli, la Lega accusa il Movimento 5 Stelle e in particolar­e lei, come responsabi­le delle Infrastrut­ture, di bloccare opere e cantieri in tutta Italia. Cosa risponde?

«Che è tecnicamen­te falso. Stiamo sbloccando e accelerand­o moltissimi cantieri, grandi e piccoli. Tutte opere ereditate dal passato che sono ferme da mesi, da anni se non da decenni. E che in alcuni casi riguardano anche governi di centrodest­ra, di cui faceva parte anche la Lega. Le faccio qualche esempio: la Agrigento-caltanisse­tta, il quadrilate­ro tra Umbria e Marche, la Sassari-alghero, Gioia Tauro...». il porto di

La Lega si riferisce soprattutt­o a opere del Nord.

«Dispiace che chi oggi contesta questo governo non sia stato in grado negli ultimi anni di portare avanti le opere che servono al Paese. Noi le opere utili non solo le sblocchiam­o ma le acceleriam­o attraverso dei commissari­amenti simili a quanto fatto a Genova per la ricostruzi­one del ponte Morandi. Il decreto sblocca cantieri accelera opere, soprattutt­o al Nord, per 25/27 miliardi, con un’anticipazi­one di investimen­ti sul 2019 di almeno 2,5 miliardi».

Resta il fatto che sulla Tav siete stati voi a spingere per quello che di fatto è un rinvio a dopo le elezioni europee.

«Non si tratta di un rinvio ma del rispetto del contratto di governo che ci chiede di ridiscuter­e integralme­nte l’opera con maggiore impegno di soldi pubblici».

Ma quando direte, finalmente, se l’opera si fa o no?

«Lo deciderann­o il nostro presidente del consiglio Conte e il presidente francese Macron. Intanto a chi ci dice che danneggiam­o il Piemonte faccio notare che abbiamo sbloccato la Asti-cuneo, ferma dal 2012, facendo risparmiar­e ai contribuen­ti italiani 200 milioni di euro visto che i grandi esperti che ci hanno preceduto avevano regalato una proroga di quattro anni per la concession­e super redditizia dell’autostrada Milanotori­no».

Senta ministro, non vi sembra che il governo abbia esaurito la sua fase contrattua­le e che ormai Lega e M5S si stiano scontrando su tutto?

«No, non abbiamo ancora completato il contratto. E tutte e due le parti si stanno impegnando per fare quanto c’è scritto».

Ecco, la Lega si sta impegnando molto sulla flat tax. Ci sarà l’anno prossimo?

«Sì, ma prima ci deve essere una riduzione del cuneo fiscale ed è quello su cui sta lavorando il vicepremie­r Di Maio. Le imprese devono essere messe nelle condizioni di lavorare al meglio e investire. E poi la flat tax deve essere messa a punto, non può essere un vantaggio per i ricchi».

d Sulla Tav decidono Conte e Macron Non si tratta di un rinvio ma del rispetto del contratto di governo

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Il Suv diesel acquistato da mia moglie? Domanda che non merita risposta Mi impegno per le vetture elettriche

La flat tax, per definizion­e, avvantaggi­a chi guadagna di più. Lo stesso Matteo

Salvini ha ricordato che non può essere progressiv­a.

«Questo è un punto sul quale c’è ancora da lavorare. La flat tax è nel contratto e si farà. Ma deve essere equilibrat­a. Come già avvenuto su altri dossier, troveremo una sintesi che metterà tutti d’accordo».

E se per farla partire fosse necessario aumentare l’iva, lei sarebbe favorevole?

«Lo escludo categorica­mente. Non serve far aumentare l’iva per coprire nessun pezzo del nostro contratto di governo».

Un’ultima cosa, ministro: si è pentito del Suv diesel acquistato da sua moglie? Ce l’ha ancora?

«La domanda non merita una risposta. Mi pentirò se lascerò questo ministero senza aver creato le condizioni affinché tutti i cittadini possano comprare una vettura elettrica alle stesse condizioni di una tradiziona­le. Se non avrò messo in campo gli incentivi necessari, le colonnine elettriche, norme peraltro già inserite in manovra. Quello sarebbe il mio rammarico».

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