Chi sarà in lista, parte la corsa
Per le Europee big e volti nuovi Donne in prima linea tra i 5 Stelle FI e Lega puntano sui leader Da Roberti a Pisapia, la squadra del Pd è già definita
ROMA Vecchie conoscenze, ma anche volti nuovi della politica per la corsa alle candidature alle Europee che si chiudono mercoledì 17 aprile, in vista di una campagna elettorale lunga 40 giorni. Che si concluderà con il voto domenica 26 maggio.
Il Partito Democratico ha già scoperto molte carte: Franco Roberti — magistrato, ex procuratore nazionale antimafia, poi assessore alla Legalità della giunta campana — sarà il capolista dei democratici nella circoscrizione Sud. Un nome pesante legato alle politiche della sicurezza e dell’antimafia, quello di Roberti, tirato fuori dal neo segretario Nicola Zingaretti per arginare l’annunciata marcia trionfale del ministro dell’interno Matteo Salvini che punta ora anche ai voti del Sud.
Con i capolista mirati al Nord (Giuliano Pisapia a Ovest e Carlo Calenda a Est), con David Sassoli e Simona Bonafè (Centro) e con il medico di Lampedusa Pietro Bartolo (Isole), la prima squadra del Pd-siamo europei è quasi al completo. Anche se venerdì la direzione dovrà sciogliere gli ultimi nodi: non ultimo quello dell’umbria dove sono in lizza Camilla Laureti (ex assessore alla Cultura del Comune di Spoleto e poi candidata sindaco in una lista civica appoggiata dal Pd) e il vice segretario regionale Francesco De Rebotti. Per inciso, nella scelta dei nomi pesa per tutti i partiti anche l’obbligo per l’elettore di esprimere preferenze di genere se si indicano più di un candidato sulla scheda.
E infatti il M5S — che ha dovuto rinunciare ad Alessandro Di Battista, resosi indisponibile — punta su 5 capolista donne. Uno dei nomi accreditati è quello della giornalista che scrive per La Verità
Luisella Costamagna e deve la sua notorietà alle trasmissioni di Michele Santoro: «Non rispondo», ha replicato ieri alla richiesta di una conferma della sua candidatura. Licia Colò, altro volto noto della tv, è nel bouquet di candidate che Luigi Di Maio vorrebbe proporre al popolo grillino. In Sicilia è cosa quasi fatta per Federica Argentati — agronoma stimata dal luogotenente grillino Giancarlo Cancelleri — corteggiata anche perché è la presidente del Distretto agrumi di Sicilia.
La Lega schiera nelle 5 circoscrizioni Matteo Salvini come capolista. Un nome solo sulla scheda per il comandante in capo e dunque, con l’obbligo della doppia o tripla preferenza di genere, avranno vita non facile gli altri candidati maschi del Carroccio. E oltre ai tanti parlamentari uscenti, spicca il volto tv del professore euroscettico Antonio Rinaldi che, di recente, ha pure accolto i gilet gialli moderati all’hotel Cavour di Roma. Gli stessi che non vollero incontrare Di Maio e Di Battista. In quell’occasione c’era anche Francesca Donato, avvocato, presidente di Eurexit, testimomial delle tesi sovraniste nei talk show che ora potrebbe correre per la Lega. Si parla anche di Vincenzo Sofo, milanese di sangue calabrese, fondatore del think tank «Il talebano», nonché fidanzato di Marion Le Pen, nipote del fondatore del Fronte nazionale, forse pronta a fare da spalla al compagno nella terra dei Bruzi.
Forza Italia punta sulla tradizione. Conferma dei parlamentari uscenti trainati da un Silvio Berlusconi capolista in quattro circoscrizioni su cinque (ancora da confermare, al Centro ci sarà Antonio Tajani) che si candida dopo la sua decadenza dal Senato. FI ritira fuori Saverio Romano (Isole) e forse anche Lorenzo Cesa (Sud) forte di un accordo con i centristi. Giorgia Meloni (FDI) ha scovato un discendente diretto di Mussolini, Caio Giulio Cesare, nipote del secondogenito Vittorio, che ha già lamentato la cancellazione del suo profilo Facebook a causa del suo cognome. Sul fronte opposto, Emma Bonino lancia l’ambiziosa sfida solitaria di +Europa che si incunea, con la famiglia liberale Alde, tra i popolari e i socialisti.
I nomi
Con il Carroccio può esserci Sofo, fidanzato di Marion Le Pen Con i 5 Stelle Licia Colò