Reddito, uno su tre in Campania e Sicilia
Superate le 800 mila domande, in 490 mila hanno tra 45 e 67 anni Napoli da sola supera la Lombardia
Una domanda su tre per il reddito «di cittadinanza» arriva da due sole regioni: la Campania e la Sicilia. Da Napoli, che guida la classifica delle province, sono giunte più richieste che da tutta la Lombardia o da tutto il Lazio. Il ministero del Lavoro ha diffuso ieri la rilevazione complessiva dei moduli inviati finora all’inps mettendo insieme, per la prima volta, sia quelli presentati alle poste o direttamente on line sia quelli inoltrati attraverso i Caf. I numeri, aggiornati al 7 aprile 2019, dicono che le domande sono 806.878. La distribuzione regionale vede la Campania al primo posto con 137.206 richieste e la Sicilia al secondo con 128.809. Insieme raccolgono il 32%. Al terzo posto il Lazio con 73.861 domande, al quarto la Puglia con 71.535, al quinto la Lombardia con 71.310 e all’ultimo posto la Valle D’aosta con 1.031. Fra le province la classifica è guidata da Napoli con 78.803 richieste, seguita da Roma con 50.840. All’ultimo posto Bolzano con 356.
Secondo il ministero guidato da Luigi Di Maio, le richieste presentate finora (va ricordato che se ne deposita una per famiglia) interessano circa 2,8 milioni di persone in condizioni di povertà, pari a circa il 68% dei potenziali aventi diritto (1.248.000 famiglie) stimati nella relazione tecnica alla legge sul reddito di cittadinanza che stanzia 5,6 miliardi quest’anno, quando al massimo il sussidio (fino a 780 euro al mese per una persona) sarà pagato per nove mesi (da aprile a dicembre) che salgono a circa 7,2 miliardi dal prossimo anno.
È da ritenersi che il grosso delle domande sia stato presentato; chi aveva i requisiti infatti ha avuto tutto marzo per farlo. Va anche detto che non tutte le richieste saranno accettate, visti i numerosi e stringenti requisiti previsti dalla legge. Sopratutto quelle presentate alle poste (circa 200 mila) non sono state «filtrate» come quelle lavorate dai Caf, dove di solito c’è un esperto che si confronta con la famiglia interessata. Possibile, quindi, che alla fine i sussidi che verranno messi in pagamento siano inferiori a quelli inizialmente stimati dal governo. Ma la gran parte di essi andrà nelle regioni del Mezzogiorno. Del resto, secondo i dati dell’istat, il tasso di povertà assoluta nel Sud è doppio che al Nord: il 10,3% contro il 5,4%.
Le differenze nella distribuzione geografica delle domande sono però superiori a quanto dicano le statistiche sulla povertà. Per esempio in Lombardia ci sono in tutto 4.320.000 famiglie residenti e le domande di reddito «di cittadinanza» sono state 71.310, cioè l’1,6% dei nuclei ha chiesto il sussidio. In Campania, invece, questa percentuale sale al 6,4%: ci sono infatti 137.206 richieste a fronte di 2.141.000 famiglie. Stessa percentuale anche in Sicilia. Scende invece al 2,8% nel Lazio, risale al 4,4% in Puglia e addirittura al 7,1% in Calabria contro il 2,3% del Piemonte. Quanto alla provincia di Napoli, il 7% delle famiglie residenti (1,1 milioni) ha finora presentato domanda di reddito mentre nella provincia di Roma il 2,5%.
Tornando ai dati del ministero del Lavoro, si apprende che 433.270 richieste sono state inoltrate da donne (54%) e 373.608 da uomini (46%). Probabile che pesi il dato delle madri divorziate con figli a carico. Con riferimento all’età dei richiedenti, la percentuale maggiore si concentra nella fascia d’età tra 45 e 67 anni con poco più del 61% (494.213 domande), seguono coloro che hanno un’età compresa tra i 25 e i 40 anni, con 182.100 domande (poco meno del 23%). Il resto è distribuito tra gli ultra 67enni (105.699 domande, pari a poco più del 13%) che in realtà avranno diritto alla pensione di cittadinanza, e circa il 3% tra i minori di 25 anni.
L’inps comunicherà tra il 15 e il 22 aprile se la domanda di reddito è stata accolta o meno e poi, dopo Pasqua, le Poste comunicheranno ai beneficiari quando possono andare a ritirare la tessera caricata con l’importo mensile spettante. «Siamo assolutamente in linea con i tempi e ne siamo orgogliosi», dice la direttrice generale dell’inps, Gabriella Di Michele. Per ora circa il 6% delle domande non è in regola per essere elaborato, ma le altre (più di 750mila) dovrebbero tutte ricevere una risposta entro la fine del mese. Poi si passerà alla gestione dei beneficiari e, come dice il vicepremier Matteo Salvini, «si vedrà se il reddito di cittadinanza, aiuterà a trovare un lavoro o a rimanere lì in attesa di qualcosa». Perché, conclude, siamo davanti a «una scommessa».
La Lega Il vicepremier Salvini: è una scommessa, vediamo se funzionerà
L’inps L’inps comunicherà tra il 15 e il 22 aprile se la domanda di reddito è stata accolta o meno