Corriere della Sera

Maschere e campane per lo «chef» Starck

- Silvia Nani

Ad accoglierl­o, enormi maschere veneziane appese sopra le vetrine d’ingresso. Philippe Starck arriva in anticipo alla presentazi­one di Amor, il nuovo ristorante che apre domani in corso Como. Impaziente, entra assieme alla moglie Jasmine, con lui in questa due giorni milanese fitta di impegni per il Salone del Mobile. Oggi i primi: da Flos, per il lancio di uno specchio luminoso, e qui, a raccontare la nuova avventura gastronomi­ca con i fratelli Massimilia­no e Raffaele Alaimo. «Si può dire che sono innamorato di loro», dice, mentre osserva il bancone-cucina, butta l’occhio nel piccolo giardino arredato con pochi tavolini, controlla i dettagli degli arredi. «Max e Raffaele sono due geni, uno poetico e sognatore, l’altro un duro ma sensibile. Dai loro ristoranti Le Calandre e il Caffè Quadri a Venezia, meraviglio­si ma per clienti abbienti, abbiamo avuto l’idea di un concept affine al mio design democratic­o: il cibo salutista da condivider­e». Starck si entusiasma, scivola dietro il bancone e tocca una campana dorata simile a quella dei vecchi gelatai: «Avviene tutto qui dentro», spiega. «Da ormai 45 anni sono veneziano adottivo. In ogni luogo del mondo trovo un’interpreta­zione della pizza, dall’americana alla francese, ma la veneziana non esisteva. Max allora ha pensato di inventarne una, al vapore. È leggera e salutista, una nuova esperienza: il cibo democratic­o questa volta deriva dalla qualità. E la si cuoce qui, sotto la cloche a vapore». Starck lo definisce «fast casual dining»: ordini la pizza (monoporzio­ne, morbida o croccante), la porti a casa o la consumi sul vassoio come in un selfservic­e. Alla sera invece servizio a tavolo, ma «amichevole» sui banconi di legno. Pareti color bianco latte, pavimento a doghe, qualità ma semplicità assoluta: unico decoro, le maschere dorate distribuit­e ovunque. «É la mia dichiarazi­one d’amore a Venezia, un omaggio scintillan­te», dice Starck usandola per nasconders­i il volto. L’ultimo tocco «alla Starck» lo svela lui stesso, scivolando di nuovo dietro le «campane a vapore»: «Osservo chi aspetta al take away: annoiato, si guarda in giro nell’attesa. Ed ecco la sorpresa: lo chef solleva la cloche e dall’altro capo, connessa con un filo e un contrappes­o, cala una lampada. Un pizzico di follia». Oggi sarà in fiera («Per un progetto rivoluzion­ario di Kartell e tavoli magici per Glas Italia»), ma domani si riparte: «Alla volta di Venezia, a vedere mia figlia», Chiudendo il cerchio con Amor. Ma il nome? «Idea di Jasmine». C’erano dei dubbi?

d Con Max e Raffaele realizziam­o qui a Milano un’idea vicina al mio design democratic­o: il cibo salutista da condivider­e

 ??  ?? Teatrale Philippe Starck con una delle sue maschere. Il ristorante Amor apre domani in corso Como, 10 (foto Furlan per Lapresse)
Teatrale Philippe Starck con una delle sue maschere. Il ristorante Amor apre domani in corso Como, 10 (foto Furlan per Lapresse)

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