Tutti a bordo (anche gli artisti) per arginare la fine degli oceani
Un’esposizione documenta l’impegno di «One Ocean Foundation»
«There is no planet B». Non esiste una Terra di riserva. Questo slogan, che in pratica equivale a una missione, è sbandierato ovunque, a cominciare dalla front page del sito della One Ocean Foundation, la Fondazione che lo Yacht Club Costa Smeralda si è regalato poco più di un anno fa, per il suo mezzo secolo di vita.
Uno dei partner è proprio Audi che, nell’ambito del suo City Lab allestito in occasione del Salone del Mobile presso l’arco della Pace e i Caselli Daziari di Milano, ospita l’esposizione One Ocean’s Tales che testimonia la passione e l’attenzione per il mare professata dal club nautico — del quale è presidentessa la principessa Zahra Aga Khan.
«Vogliamo comunicare al mondo l’urgenza di proteggere le acque non soltanto dalle micro plastiche, ma anche dall’acidificazione che fa morire il plancton — spiega Riccardo Bonadeo, vicepresidente esecutivo della One Ocean Foundation e Commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda —. Il nostro comitato scientifico internazionale che approva le azioni di salvaguardia ha elaborato la Charta Smeralda, un codice etico che sensibilizza l’opinione pubblica
al riutilizzo delle risorse naturali attraverso una community sempre più vasta».
E gli obiettivi sono molto chiari, come dice Bonadeo: «Vogliamo far approvare leggi in difesa degli oceani e dei mari, la nostra è una call to action che sta chiamando in causa tantissime persone nel mondo». Proprio lungo questa rotta di intervento pratico a salvaguardia delle acque, lo Yacht Club Costa Smeralda e Audi fanno dunque tappa al Casello daziario di Ponente dell’arco della Pace dove (con ingresso gratuito) fino al 14 aprile, all’interno del laboratorio di idee e innovazione targato appunto Audi, si svolge la mostra One Ocean’s Tales. Allestita da Feelrouge Worldwide Shows di Marco Balich, già regista di numerosi eventi olimpici, la mostra tratteggia un autentico ritratto iconografico del Mare Nostrum, affidando l’obiettivo e il compito narrativo a protagonisti della fotografia e dello sport. «Questo evento ha una forte valenza emotiva e una elevata qualità artistica — anticipa Giuliano Luzzatto, portavoce per questa occasione dello Yacht Club Costa Smeralda —, testimonia l’amore per il mare e la paura che la sua bellezza svanisca. Lo si intuisce dagli scatti di Carlo Borlenghi di fronte ai quali si resta incantati, come accade guardando le fotografie che Adolfo Maciocco ha fatto all’apneista Davide Carrera».
Vengono raccontate anche le imprese avventurose di Alex Bellini, in particolare il suo progetto «10 Rivers 1 Ocean» che lo vede impegnato a solcare i dieci fiumi più inquinati della Terra. Desta molto interesse anche il progetto Traiettorie Liquide della campionessa di sci Federica Brignone, che ha un’adorazione per il mare — come testimoniano le immagini di Giuseppe La Spada nelle quali è ritratta mentre scivola in mare con la tuta o in eleganti abiti da sera.
Insieme alle fotografie, nel Casello daziario di Ponente, si potranno ammirare anche le opere di Chiara Spagnoli Gabardi, che con l’iniziativa Artivismo mostra cosa si possa fare con la plastica raccolta sulla spiaggia, mentre l’ostentazione materica sembra essere la cifra stilistica predominante in Stefano Sanna, anch’egli invitato a esporre nel padiglione Audi all’arco della Pace. Qui, domani, alle 18 si terrà anche un talk in inglese dal titolo «Changing the Course of the River. How to tackle marine plastic pollution» al quale prenderanno parte gli Ambassador di One Ocean Foundation Federica Brignone, Alex Bellini, Paul Rose e Andrea Binelli, Professore di Ecologia e Tossicologia all’università degli Studi di Milano, al quale tutti posso partecipare. E magari anche firmare in loco la Charta Smeralda. Per salvare il mare bisogna, infatti, veleggiare a tutta randa. Da sapere
● Durante il talk «Charging the future», una video produzione originale (realizzata per Audi da Federico Buffa) racconterà il rapporto crossgenerazionale e l’evoluzione del mondo in ambito sociale e tecnologico dagli anni 60 a oggi
● Il talk potrà essere seguito in diretta streaming sul canale facebook di Audi Italia. Inoltre, con gli hashtag #Audicitylab #Charging Thefuture, si potranno commentare i diversi appuntamenti ed eventi