De Ligt stella dell’ajax ma il bunker della Juve è il più solido d’europa
Il pronostico di Brio: «Chi ha la miglior difesa vince»
Anche il grande Ajax, per costruire la cattedrale del calcio totale a fine Anni 60, partì dalle fondamenta: «Rinus Michels ne fu l’architetto, ma io sono quello che lo ha aiutato di più...» disse con un pizzico di presunzione necessaria, Velibor Vasovic, il centrale jugoslavo che metteva i mattoni, dipinti poi da Cruyff e soci con un colore e una luminosità mai visti prima. La rivoluzione arancione è tornata sulle strade della Champions e anche stavolta non è un caso che sia un difensore, Matthijs De Ligt, la colonna portante di un nuovo inizio.
In attesa di capire se sarà Ronaldo in persona a testare le capacità del 19enne capitano dell’ajax già domani sera — e ci sono buone probabilità che sia così — il confronto tra i grandi centrali d’europa vale quello tra gli attaccanti più forti. Ed è senza prezzo, perché il gioiellino olandese viaggia ormai stabile su quotazioni attorno agli 80 milioni di euro, poco meno di quanto il Liverpool ha sborsato per il suo connazionale, Virgil Van Dijk, 28enne acquistato per 84 milioni lo scorso anno a gennaio: grazie al gigante preso dal Southampton, i Reds sono arrivati fino alla finale della scorsa Champions e ora lottano per la Premier con il City. Contro Pep Guardiola, che ama il gioco d’attacco ma ha speso oltre 500 milioni nelle ultime tre stagioni per consolidare la difesa (compresi gli esterni e il portiere) e andare all’assalto della Coppa: che Otamendi, Laporte o Stones contribuiscano all’impresa però è ancora tutto da dimostrare.
Nell’anno in cui califfi come Sergio Ramos del Real, Hummels del Bayern e Thiago Silva del Psg guardano la Champions dal divano di casa, il bunker più solido d’europa però sembra quello formato da Bonucci e Chiellini: la coppia costata meno e che «potrebbe insegnare a Harvard» (Mourinho dixit). È davvero così? «Io credo di sì, perché l’esperienza, l’intesa e la forma dei due juventini sono le più consolidate — sottolinea Sergio Brio, che con la Juve ha vinto tutte e cinque le Coppe internazionali possibili —. E la regola aurea secondo la quale chi ha la miglior difesa vince, vale anche in Europa».
Tra i dubbi di Allegri per domani sera c’è la possibilità o meno di poter contare su Emre Can, azzoppato contro il Milan da una torsione innaturale della caviglia. Se il tedesco ce la farà, allora la Juve potrebbe ripresentarsi con l’atipica difesa a 3 che ha mandato in tilt l’atletico. Altrimenti Bonucci e Chiellini se la caveranno da soli, con Khedira candidato per un posto da mezzala: «Credo che il terzo centrale che si stacca a centrocampo lo possa fare solo Can — osserva Brio — e se non ci sarà lui, i due difensori vanno benissimo da soli. Toccherà però agli esterni coprire di più. Sono curioso di vedere De Ligt all’opera, magari già contro Ronaldo: ha una grande personalità e non a caso lo cerca mezza Europa, Juve compresa. Bonucci e Chiellini hanno la loro età e Rugani non mi sembra ancora pronto per certe ribalte».
Ma è giusto investire certe cifre per i centrali difensivi? «Sì, ormai valgono quanto un grande centravanti — sottolinea l’ex stopper bianconero — perché anche scuole come la nostra producono sempre meno difensori che sappiano marcare in area. Lo stesso Bonucci si appoggia molto su Chiellini e ha qualità superiori nell’impostazione: per questo due anni fa lo voleva Guardiola proprio al City. Tra quelli rimasti a giocarsi la Champions, sul podio metto Van Dijk, lo stesso Giorgio e Piqué col suo Barcellona: gente rotta a ogni esperienza e pressione. Sono i Ronaldo della difesa. Anche perché ogni tanto fanno pure gol pesanti».
La valutazione «L’esperienza, l’intesa e la forma di Chiellini e Bonucci sono le più consolidate»