L’offerta dell’europa a May Brexit verso un lungo rinvio
Macron rigido, Merkel detta la linea. Uscita anticipata se passerà l’intesa
BRUXELLES Una estensione lunga e flessibile per l’uscita del Regno Unito dall’unione europea, ma con condizioni precise. Il summit straordinario dei capi di Stato e di governo, a Bruxelles, è continuato a oltranza nella notte per far accettare questa soluzione alla premier britannica Theresa May, che aveva chiesto una proroga al 30 giugno prossimo per superare la scadenza di domani e poi uscire «il più presto possibile». May non ha potuto però garantire di superare i contrasti nel Parlamento di Londra ed evitare una traumatica separazione «senza accordo» con prevedibili conseguenze negative anche per i 27 Paesi membri.
La linea dell’europa l’ha data, come al solito, la cancelliera tedesca Angela Merkel, entrata nel summit a Bruxelles dichiarando sicura: «Nessun dubbio che troveremo un accordo». La sua idea di proroga di almeno 9-12 mesi include l’obbligo per May di organizzare le elezioni europee a fine maggio. Le regole comunitarie non sembrano consentire a un Paese, pur in uscita, di restare nell’ue senza essere rappresentato nella Camera Ue. «Per me è molto importante che il Regno Unito dica che si prepara per le elezioni europee, questo garantisce il funzionamento delle istituzioni Ue», ha dichiarato Merkel, sostenendo lo slittamento lungo con possibilità di anticipare appena May riuscisse a ottenere l’approvazione del testo concordato dopo una lunga e difficile trattativa con Bruxelles. A Londra però temono che il voto Ue di fatto diventi un secondo referendum sulla Brexit.
«Siamo favorevoli ad una proroga, ovviamente non può essere di un mese o due, ma più lunga», ha detto il premier Giuseppe Conte, che intende tutelare l’ampia comunità italiana nel Regno Unito e l’ingente interscambio commerciale italo-britannico.
Il presidente francese Emmanuel Macron e il premier olandese Mark Rutte, tradizionali alleati di Merkel, condividono con la maggioranza dei colleghi l’utilità di evitare la Brexit senza accordo. Ma hanno assunto una posizione più rigida per mettere pressione su May. «Niente deve essere preso per acquisito e, specialmente, una estensione lunga», ha ammonito Macron. «Dobbiamo assicurare che l’ue possa funzionare, che tutti gli Stati cooperino correttamente», ha precisato Rutte.
Uno dei problemi principali riguarda l’accordo sul ripristino del confine tra l’irlanda comunitaria e l’irlanda del Nord britannica. Il premier irlandese Leo Varakdar ha così appoggiato la dilazione a May purché non si «vada avanti per sempre». Il presidente della Camera Ue Antonio Tajani ha premesso che «il Parlamento Ue non è un Grand Hotel, dove si entra ed esce a piacimento». May ha garantito il suo impegno. «Mi dispiace che il mio Parlamento non sia riuscito ad approvare l’accordo che ci avrebbe consentito di uscire in modo regolare e ordinato — ha detto —. Ma io e il governo continueremo a lavorare per riuscirci».