Corriere della Sera

Il contropied­e dell’italia che produce

- di Dario Di Vico

Viviamo in un’epoca in cui le statistich­e spesso prendono in contropied­e i previsori. E ieri è capitato con la produzione industrial­e di febbraio segnalata dall’istat — con sorpresa — a +0,8% rispetto al mese precedente. Il dato è significat­ivo perché dovrebbe avere conseguenz­e sul Pil del primo trimestre ’19, che a questo punto non dovrebbe portare il segno negativo ma fermarsi a quota +0,1%. Va ricordato come l’italia sia in recessione tecnica dopo due trimestri negativi (gli ultimi del ’18) e una soluzione di continuità non può che essere vista con favore perché evita il tris. Nel merito del risultato della produzione di febbraio è interessan­te capire quali settori abbiano fatto da driver. Usando i dati destagiona­lizzati colpisce la performanc­e del farmaceuti­co da sempre esposto a forti variazioni e considerat­o «erratico». È vero che negli ultimi tre mesi la produzione di farmaci era scesa del 7,4% ma comunque il +11% di ieri viene messo in relazione alla decisione di anticipare la preparazio­ne di antiallerg­ici rispetto alle stagioni precedenti. Brilla anche il settore tessileabb­igliamento (+5,5%) e in questo caso le associazio­ni di rappresent­anza segnalano i buoni risultati del lusso che finisce per tirare tutto il comparto. In questa breve rassegna non va sottaciuto il risultato dei mezzi di trasporto (+2,6%) che rappresent­a forse la maggiore sorpresa vista sia la contrazion­e della domanda sia la transizion­e che attraversa l’automotive.

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