Vitalizi, la Camera vaglia mille ricorsi Il primo caso riguarda Ilona Staller
Tagli già sospesi per 11 ex deputati. Ridotte le «pensioni d’oro» degli ex dipendenti
ROMA La Camera dei deputati fa un altro passo verso la spending review. Così il taglio per 5 anni delle pensioni più alte degli ex dipendenti, voluto dal presidente Roberto Fico e da tutto l’ufficio di presidenza, arriva proprio nel giorno in cui il Consiglio giurisdizionale di Montecitorio avvia un lungo calendario di udienze per le cause di merito intentate da 1.154 ex deputati contro la sforbiciata ai vitalizi già entrata a regime il primo gennaio di quest’anno.
Una coincidenza che, forse, ha aiutato a far passare inosservati i nomi dei primi ruoli chiamati in udienza dal Consiglio giurisdizionale che amministra in regime di autodichia tutto ciò che avviene a Montecitorio. In cima alla lista delle tre cause di merito, approdate ieri in udienza al sesto piano del Palazzo di San Macuto, c’è infatti quella intestata a Ilona Staller, l’ex pornostar ungherese eletta nel 1987 con 20 mila preferenze nelle liste del Partito radicale. Cinque anni di contributi versati come deputata hanno poi generato un vitalizio di circa 3.000 euro al mese che però, un paio di anni fa, è stato congelato in banca su richiesta dell’agenzia delle entrate che contesta alla Staller cartelle esattoriali non pagate. L’ex deputata era rappresentata dall’avvocato Luca Di Carlo che davanti al collegio — Losacco (Pd), Ascari (M5S) e Covoli (Lega) — e all’avvocatura dello Stato ha contestato l’autodichia, invocando l’intervento della Cassazione e della Corte di Strasburgo. Dopo l’udienza, Ilona Staller ha ribadito: «Sono soldi giusti che mi spettano». Le sentenze nel merito dei ricorsi arriveranno probabilmente tutte insieme (in estate), anche se i procedimento non verranno riuniti.
L’avvocato Maurizio Paniz (al quale si sono rivolti circa 600 ex parlamentari) ieri ha discusso la sospensiva intentata da una vedova di 94 anni: «La signora percepiva 3.600 lordi ora tagliati a 1.600, cioè 900 netti. E ora non ce la fa più a pagare la badante di cui ha bisogno che costa 1.300 euro al mese». Gli ex parlamentari che hanno ottenuto anni il periodo di applicazione dei tagli alle pensioni d’oro degli ex dipendenti disposto dal presidente della Camera Roberto Fico (previsto un risparmio di 20 milioni ogni anno) la restituzione del taglio operato il 1° gennaio sono 11 in tutto.
Sul fronte delle pensioni d’oro degli ex dipendenti, i tagli della Camera sono operativi per i prossimi 5 anni con un risparmio di 20 milioni all’anno: «Il taglio — ha spiegato il presidente Fico — sarà del 15% per chi percepisce una pensione tra i 100 e i 130 mila euro all’anno; del 25% tra i 130 e i 200 mila euro; del 30% tra 200 e 350 mila euro; del 35% tra 350 mila e 500 mila euro; del 40% per gli assegni superiori a mezzo milone di euro».
«Sono molto contento, così si rinsalda il rapporto tra i cittadini e le istituzioni», ha aggiunto Fico, «perché i tagli, tra pensioni e vitalizi, generano un risparmio di 60 milioni all’anno». Cifra che però tenderà a calare visto che l’età media di chi percepisce il vitalizio è di 76,6 anni. «È un’altra battaglia del M5S che si realizza — chiosa il ministro Riccardo Fraccaro —, auspico che il Senato voglia seguire la Camera anche sul taglio delle pensioni».