Il bisnipote di Mussolini che punta a Bruxelles: nell’agro pontino rimpiangono il nonno
«Salvini? Io corro per Meloni, una patriota»
Il caso
● Caio Giulio Cesare Mussolini, 50 anni, nipote del secondogenito Vittorio Mussolini, figlio di Guido, ha accettato la proposta di Fratelli d’italia di candidarsi alle elezioni europee
● Subito sono scoppiate polemiche, soprattutto a sinistra, da parte di chi gli contesta la storia familiare
● Anche Facebook, oscurando la sua pagina sul social network, ha contribuito ad alimentare ulteriormente lo scontro Mussolini. Ieri ho attraversato l’agro pontino, descritto da Antonio Pennacchi. I figli dei pionieri della bonifica ancora piangono quando raccontano cosa accadde. La storia non è bianco o nero». Le leggi razziali sì. E lui lo ammette: «Sono una ferita aperta per me. Non credo ci sia una sola persona di buon senso che le difenda. Furono il primo vero momento di disamore del popolo italiano verso il fascismo». E il resto? «Non mi candido a fare lo storico. Non mi paragono a nessuno. Io sono Caio. Ho due lauree, parlo tre lingue. Ho delle qualità e cerco di affermarle. Ho girato mezzo mondo e ho capito quanto i nostri interessi siano poco e male rappresentati. Ci vuole più Italia, altro che “più Europa”. Dobbiamo fare squadra e farci valere. Tutti insieme, destra, sinistra, sopra, sotto». Ma il manifesto non evoca il fascismo? «No. È un font déco. Il fascismo è solo un’ossessione di tanti ignoranti. E l’italia è storia e futuro». Dell’eredità politica del Duce dice di non aver «mai avvertito il peso»: «Ho sempre pensato solo a fare il mio dovere, a servire il mio Paese. Ho giurato fedeltà alla Repubblica e ho cercato di farmi un nome».
Sull’immigrazione apprezza Salvini che «ha messo un freno agli arrivi» anche se, «dopo l’intervento francese in Libia (altro che Europa unita...) l’africa è una polveriera. Bisogna stabilizzare il Subsahara, la Libia e cercare uno sviluppo sostenibile. O la demografia ci condannerà all’invasione. Ho letto che anche alcuni vescovi dicono “no” alla logica folle dell’accogliamoli tutti. Mi pare buonsenso». Ma allora perché non sta con Salvini? «Giorgia è una patriota. Da sempre».