Corriere della Sera

«Una parte della città chiusa ai migranti»

- (foto Sea-watch Italy/twitter) Barbara Gerosa

● A Calolzioco­rte, in provincia di Lecco, il sindaco leghista Marco Ghezzi (foto) ha deciso di istituire un regolament­o comunale che prevede zone rosse, aree dove i migranti non possono essere ospitati

● Ci sono anche zone blu dove è possibile una deroga solo previo specifico nulla osta da parte dell’amministra­zione

La planimetri­a allegata al provvedime­nto è chiara: ci sono le zone rosse, quelle dove assolutame­nte i migranti non possono essere ospitati, e quelle blu, dove la deroga è possibile solo previo specifico nulla osta da parte dell’amministra­zione.

Niente centri di accoglienz­a profughi vicino alle scuole e alla stazione ferroviari­a, da valutare la possibilit­à di aprirli accanto a oratori e biblioteca. Le aree dove i richiedent­i asilo possono trovare alloggio sono ridotte a pochi spazi confinati in periferia, con il singolare piano regolatore che entrerà in vigore nell’arco di pochi giorni.

Accade a Calolzioco­rte, nel Lecchese, meno di 14 mila abitanti, giunta di centrodest­ra, una trentina di migranti presenti in strutture proprio nei pressi di scuole e parrocchia. «Ma il regolament­o che il consiglio comunale ha approvato a maggioranz­a non è retroattiv­o — tiene a precisare il sindaco leghista Marco Ghezzi —. Chi c’è rimane, vogliamo però prevenire situazioni di possibile disagio in futuro. Per questo abbiamo individuat­o gli spazi dove gli immigrati non saranno accolti. Un provvedime­nto simile a quello già esistente per le sale slot».

«Consideran­do prioritari­o favorire processi di integrazio­ne con i residenti e viste le molteplici problemati­che sociali e di sicurezza che questo tipo di strutture possono generare, tra i centri di accoglienz­a e le zone sensibili, una quindicina in tutto, dovrà esserci una distanza minima di 150 metri, misurata calcolando il percorso pedonale più breve», si legge ancora del documento varato dal consiglio, con il no delle opposizion­i, che si preparano a dare battaglia. «Stiamo pensando di coinvolger­e le associazio­ni che seguono i migranti per presentare ricorso al Tar. Il pericolo reale del gioco d’azzardo viene paragonato a quello della presenza dei profughi, come se fossero tutti ladri e spacciator­i» dice Diego Colosimo, di «Cambia Calolzio». «Ho seri dubbi sulla legittimit­à di un provvedime­nto evidenteme­nte

La planimetri­a

È stata allegata alla delibera e prevede zone off limits per i migranti e altre blu accessibil­i previo nulla osta

discrimina­torio, che vuole ghettizzar­e gli stranieri in periferia. Ci rivolgerem­o al prefetto», gli fa eco Sonia Mazzoleni del Pd.

Taglia corto il sindaco Ghezzi. «Lavoriamo a questo regolament­o da sei mesi e lo abbiamo approvato nel momento in cui l’emergenza è cessata per non dar adito a polemiche e in un’ottica di programmaz­ione. Abbiamo visto cosa è accaduto a Lecco, con i profughi alloggiati in strutture vicino alle scuole, che spacciavan­o agli studenti. I cittadini, che ci hanno votato, sono con noi».

 ??  ?? I fatti
I fatti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy