LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI BELLO SLOGAN, MA NON FUNZIONA
Caro Aldo, si fa un gran parlare della possibilità di chiusura dei negozi nei giorni festivi. Ma se l’intenzione è quella di dar più tempo libero ai cittadini italiani non sarebbe bastato ridurre l’orario lavorativo? Che fine ha fatto il famoso slogan «lavorare meno, lavorare tutti»? Anziché impegolarsi nel reddito di cittadinanza, non sarebbe meglio dare contributi alle imprese che si impegnano all’assunzione di nuovo personale a fronte della contestuale riduzione della durata dei turni di lavoro? Per incentivare i consumi non si potrebbe, poi, permettere l’introduzione dello stipendio settimanale almeno su base volontaria? Può darsi che si ridurrebbe la propensione al risparmio tipica degli italiani, ma anche la ormai diffusa ansia di arrivare a fine mese! Caro Mario, L o slogan «lavorare meno lavorare tutti» ispirò l’ultima grande riforma di sinistra tentata in Europa: le 35 ore. Non si trattava di distribuire denaro in cambio di nulla, operazione assistenziale volta a comprare consenso, grazie alla quale la Dc ha campato una vita – imitata ora dai 5 Stelle – ma che con la sinistra riformista non ha nulla a che vedere. Si trattava di un ambizioso piano di «ingegneria sociale», che il primo ministro socialista Lionel Jospin, dopo la grande vittoria alle legislative del giugno 1997, sintetizzò più o meno così: siccome molti lavori sono fungibili, è possibile migliorare la qualità della vita delle persone dividendo il lavoro, creando tempo libero, senza che nessuno perda salario. Purtroppo, non ha funzionato. Perché viviamo in un mondo globale, e le aziende soggette alle nuove regole hanno perso competitività. Sarkozy non ha abolito la riforma, ma l’ha svuotata. Macron ha fatto il resto, defiscalizzando le ore di lavoro straordinario, che Jospin aveva fortemente disincentivato.
La chiusura domenicale risponde a un’altra ideologia. Non è vero, caro Mario, che le ideologie siano morte. Sono morte quelle del Novecento, e ne sono nate altre. I 5 Stelle ad esempio sono una forza profondamente ideologizzata. L’idea di fondo è la separazione tra ricchezza e denaro. I soldi si fanno con altri soldi? Benissimo, faticare non serve a nulla; stiamo pure tutti a casa la domenica. Peccato che i veri ricchi siano al sicuro nei paradisi fiscali, e il conto dell’assistenzialismo lo paghi il ceto medio dipendente, quello che per intenderci versa l’irpef.