«Nessuno si preoccupa del problema invalidità»
L’estate scorsa, mio marito, mio figlio e io decidiamo di fare una vacanza dopo un anno dalle entrate un po’ scarse. Ci siamo detti: l’italia è un così bel Paese e la settimana di ferie la dedichiamo a fare un giro a Piacenza e qualche bagno in Romagna. Così siamo partiti in macchina, portandoci dietro il pass invalidi di mio figlio. Peccato che non sapessimo che, ad ogni accesso in Ztl, fossimo tenuti a fare una telefonata segnalando al Comune i dati del pass e la nostra intenzione di visitarla. Pochi giorni dopo il rientro, giunge una multa perché non avremmo osservato la procedura. Chiamo la polizia stradale di Piacenza e, su loro indicazione, mando via mail il verbale della multa, il pass e la richiesta di
cancellazione. Vivo serena; ma in questi giorni arriva una raccomandata dell’ufficio ruoli di Piacenza: la multa è quadruplicata! Ritelefono alla polizia stradale che mi dice di non avere ricevuto la mia mail del 3 settembre 2018. Rimando la documentazione e pure la copia della ricevuta dell’invio. Richiamo e la polizia mi dice che la pratica non è più di loro competenza e mi consiglia di ricorrere al giudice di pace! Questa mail dovevo proprio scriverla: i momenti peggiori non riguardano la malattia di mio figlio, ma quando ci accorgiamo che l’invalidità è un problema solo di chi l’ha: magari qualcuno finge di occuparsene, ma spesso manco fa finta!