Iw Bank (Ubi), tutti assolti i 14 imputati
«Ostacolo alla vigilanza, il fatto non sussiste». La difesa dell’istituto: sempre agito con trasparenza
Anche nel caso del processo a IW Bank, il tema finiva per essere sempre lo stesso degli ultimi anni: Banca d’italia ingannata dalle banche vigilate, oppure consapevole (per quanto carente o coerente, a seconda dei punti di vista) nella propria vigilanza? Per le irregolarità nella registrazione antiriciclaggio nel 2008-2014 nell’archivio unico informatico di 104.000 conti su 140.000 dell’istituto di credito online controllato da Ubi Banca, la Procura di Milano sposava la prima prospettiva, e dunque per l’ipotesi di «ostacolo alle funzioni di vigilanza» di Banca d’italia chiedeva la condanna a 1 anno e 2 mesi di 14 ex amministratori ed ex manager di IW Bank, nonché (come ente) della banca a 600.000 euro di sanzione amministrativa. Ma ieri in abbreviato la giudice Cristina Mannocci ha assolto, «perché il fatto non sussiste», tutti gli imputati, tra i quali Alessandro Prampolini, ex amministratore delegato e direttore generale, e gli ex presidenti e consiglieri Mario Cera (ora vice presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca) e Giorgio Frigeri. Logico che Ubi Banca «prenda atto con soddisfazione della decisione pienamente assolutoria» che «accerta la piena trasparenza informativa, sempre rivendicata da IW Bank» con l’avvocato Francesco Centonze.
Durante l’inchiesta gli indagati avevano controbattuto all’accusa che proprio gli amministratori subentrati nel 2009 avessero marcato una netta discontinuità con precedenti pratiche commerciali effettivamente discutibili, in particolare sostituendo l’ereditato e colabrodo sistema informatico-contabile «Platone». Inoltre avevano valorizzato che nel 2011 e 2013 IW Bank avesse subìto senza conseguenze due ispezioni di Banca d’italia. In extremis la Procura, dopo il deposito degli atti, l’anno scorso aveva allora convocato come teste il capo dell’ispezione 2011 di Bankitalia, Carmelo Lattuca: il quale, in un verbale di compressa lettura, aveva risposto che in effetti «il fatto che IW Bank non avesse operato in coerenza con le prescrizioni effettuate dalla Vigilanza di Banca d’italia al fine del rientro della criticità entro fine 2011, e non avesse rappresentato la persistenza della criticità, certo ci aveva privato di un essenziale elemento di valutazione per procedere ad azioni di nostra competenza». Ma le difese, specie con l’avvocato Carlo Melzi d’eril, hanno notato per un verso come alcuni rilievi critici, indicati dall’ispettore, risultassero nelle carte riferiti però a questioni non di IW Bank ma di Banca 24-7 e di Ubi Private; e, per altro verso, come l’impressione di Lattuca, circa l’allora non ancora del tutto efficace azione di rimedio alle precedenti criticità, non potesse comunque essere scambiata per ostacolo alla Banca d’italia, posto che invece nel 2011 via Nazionale era ben informata della situazione e in nulla ostacolata nel prendere eventualmente tutti i provvedimenti che avesse ritenuto di adottare a carico dell’operatività di IW Bank.