Il Novecento degli artisti-costumisti
In mostra all’università Cattolica i figurini realizzati per il teatro da Guttuso, de Chirico, Casorati...
Il tocco dei maestri è riconoscibile, passeggiando tra i costumi — di cavalieri, eroi, re e regine — si riconoscono il tratto di Renato Guttuso, i colori di Giorgio de Chirico, le linee di Felice Casorati. Tavolozza applicata al palcoscenico: sono tanti gli artisti del Novecento che si sono dedicati al teatro, inventandosi figurinisti, disegnando mantelli e armature. E il risultato è in mostra con I costumi degli artisti. Linguaggi dell’innovazione nell’archivio Cerratelli, fino al 19 aprile nella sede di via Nirone dell’università Cattolica di Milano.
Una trentina di costumi realizzati tra gli anni Trenta e i Settanta: Giorgio de Chirico per I Puritani di Vincenzo Bellini (in scena nel 1933); Felice Casorati per La Vestale di Gaspare Spontini (1933) e per Didone e Enea di Henry Purcell (1940); Renato Guttuso per La Giara di Alfredo Casella (1957); Mino Maccari per Il Naso di Dmitrij Sostakovic (1964) e per Il Giasone di Francesco Cavalli (1972); Nicola Benois per Sheherazade di Nikolaj Rimskij-korsakov (1971); Emanuele Luzzati per Le Rossignol di Igor Stravinskij (1968); Corrado Cagli per Indianische Fantasie di Ferruccio Busoni (971) e Agnese di Hohenstaufen di Gaspare Spontini (1974). Il XX secolo in una stanza.
La mostra è promossa dalla facoltà di Scienze linguistiche e Letterature straniere e dall’osservatorio di terminologie e politiche linguistiche dell’università Cattolica diretto da Maria Teresa Zanola. Nata dalla collaborazione con la Fondazione Cerratelli di San Giuliano Terme (Pisa) che ha messo a disposizione parte del suo immenso patrimonio di costumi, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 a ingresso gratuito. Gli studenti dell’ateneo accompagnano il pubblico nel percorso espositivo dalle 13 alle 15. Oggi, in via eccezionale, fino alle 17.