Corriere della Sera

Prima il recupero poi il solito gol che ripaga se stesso

- Massimilia­no Nerozzi

AMSTERDAM Era uno stadio troppo glamour per non avere come protagonis­ta lui e solo lui (almeno per la Juve), Cristiano Ronaldo. Che pure si era adattato bene anche alla sfida, più spartana e proletaria, con l’atletico di Simeone, tutta garra e imboscate. Qui, bastava il nome, Johan Cruijff Arena, per invocare il confronto tra gli eredi di due scuole, più che tra due squadre: i nipotini della ribellione degli anni Settanta e la Juve del calcio parziale — molto, almeno ieri sera — a metà strada tra il richiamo della fabbrica e il jet-set imposto dall’arrivo di CR7.

Non poteva essere la partita di Mario Mandzukic, e infatti non lo è stata, uno dal calcio ruvido ed essenziale, che alla vigilia, sotto un vento gelido, s’era presentato sul prato dello stadio in maniche di camicia (arrotolate), unico della tribù. Salvo poi giocare appena un’oretta della sfida, per eccesso di zero (di tiri). Ronaldo era stato tosto a suo modo, anche prima del gol che aveva avviato nel modo migliore la notte, recuperand­o dall’infortunio con ritmi da record, credendo alla prima diagnosi, ufficiale: «lesione muscolare, seppure di lieve entità». Traduzione per i comuni mortali: sui 20 giorni, ovvero tra il primo e il seconfo, do round di questi quarti di finale. Invece, CR7 ha dato ragione all’imponderab­ile: «A meno che non si dimostri pazzesco anche nel recupero», l’avevano buttata lì dallo staff medico. Così è stato: decisivo, pur senza fare un partitone. Taglio mortale in mezzo all’area e colpo di testa in tufProtago­nista CR7, un gol all’ajax dopo i tre messi a segno contro l’atletico Madrid (Afp) beffando tutti. A parte il solitario invasore che, poco dopo la sua esultanza in zona bandierina, quella del «Siuuu», aveva provato a saltargli addosso. Tra gli applausi dell’arena e, si suppone, degli steward.

Per come s’era messa la serata, il pareggio è una buona tappa, in attesa del traguardo del ritorno, martedì allo Stadium. Dove, il passaggio in semifinale varrebbe un tesoro, in senso letterale. In termini di sport, ovviamente, ma pure di quattrini, di cui la Juve già ora ne ha messi da parte una montagna, in questa campagna europea. Basta fare due conti. Fin qui, i bianconeri hanno incassato 94,1 milioni di euro complessiv­i dai premi Uefa, senza considerar­e gli incassi dai botteghini dell’allianz Stadium. Arrivare tra le prime quattro porterebbe alla Juve altri 12 milioni di bonus, oltre a circa 1,1 milioni aggiuntivi dal market pool: insomma, eliminare l’ajax e volare in semifinale farebbe confluire nel bilancio del club bianconero sui 107 milioni.

Non sarebbe finita qui, andando avanti con i sogni. Il percorso fino alla finale farebbe salire ancora il jackpot dei ricavi, attorno ai 122 milioni: ripagando il costo di Cristiano Ronaldo. Anche per questo, serviranno i suoi gol.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy