Il senso dell’europeismo nella Barcellona ribelle
Viaggio nella Catalogna divisa, nella città più europeista, Barcellona, con lo sguardo rivolto alla Spagna delle autonomie, guidati da Javier Cercas: «Chi dimentica il passato, poi lo ripete».
C
i modi sono per molti stare insieme, non solo per le persone ma anche per popoli e nazioni. Sulla moneta da un quarto di dollaro campeggia il motto degli Stati Uniti: e pluribus unum.
Fu scelto dai rappresentanti delle tredici colonie all’avvio della guerra d’indipendenza, nel 1776. Indicava un percorso di progressiva fusione federale. Ci sono voluti quasi cent’anni e una guerra civile. Ma dal 1865 gli Stati Uniti sono diventati una parola singolare: un unum, appunto — anche dal punto di vista grammaticale.
I cantoni svizzeri hanno scelto un altro modello. Sulla facciata del Palazzo federale di Berna sta scritto: uno per tutti, tutti per uno.
È ciò che si promisero il primo agosto 1291 i cantoni di Uri, Svitto e Untervaldo. Un patto «eterno», ma di natura orizzontale: niente fusione, ma fratellanza e reciproco aiuto tra comunità gelose della propria autonomia, ma troppo piccole per stare da sole. L’unione europea ha un proprio motto dal 2000. Fu scelto tramite un concorso aperto a tutti gli studenti delle scuole secondarie. Vinse l’espressione «unita nella diversità». Nelle lingue
neolatine l’aggettivo si
riferisce chiaramente
all’europa; in quelle
germaniche l’aggettivo
(united, geeint) può invece
riferirsi sia all’europa, sia ai
suoi popoli. In altre parole:
la diversità è addirittura
insita nel significato del
nostro motto. Se prendiamo
per buona l’interpretazione
neolatina, l’europa ha
inaugurato un modo
inedito di stare insieme:
l’unità come contenitore, la
diversità come contenuto.
Un contenuto che pone dei
limiti, ma che è un valore e
opera anche come motore
per il viaggio verso una
«unione sempre più
stretta». Quanto stretta, è
cosa che si scopre strada
facendo. Con la scelta del
Regno Unito di dis-unirsi dagli altri Paesi, per la Ue sarà forse più facile riaffermarsi come unità, come insieme non solo economico, ma anche politico e sociale. Sempreché la sfida sovranista non riesca a trasformare di nuovo le diversità nazionali in motivo di conflitto, resuscitando i fantasmi del passato.