Corriere della Sera

La manager 5 Stelle: ho fatto tanto in azienda, ora debutto in politica Bene aprire a noi esterni

- di Emanuele Buzzi

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Ho vissuto tanto all’estero e vorrei promuovere il mio Paese Ho scelto il Movimento perché mette in primo piano i temi digitali e tecnologic­i a me cari

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I mal di pancia per la scelta di capilista non militanti? Io lavorerò al fianco degli attivisti Bisogna stare saldamente in Europa per cambiarla

Alessandra Todde, lei è Ceo di Olidata, ora sarà capolista per il M5S: che punti di contatto ha con la politica?

«Guardi, Olidata è una storia di sacrificio, di riscatto e di orgoglio della provincia italiana. Adesso è in grado di rialzare la testa con un grande progetto con il cuore in Europa. È quello che deve fare l’italia: con le sue eccellenze, la sua qualità e la voglia di riscatto il Paese può far sentire la sua voce per un’europa diversa».

Come mai tenterà la sfida delle Europee?

«Ho sempre pensato che dopo aver ricevuto molte soddisfazi­oni profession­ali sarebbe arrivato il momento di restituire qualcosa alla società. Non ho mai fatto politica prima d’ora. Avendo vissuto grande parte della mia vita all’estero volevo impegnarmi a promuovere il mio Paese. Ho sempre pensato che bisogna stare con i piedi e la testa saldamente in Europa e di cambiare le cose che non funzionano dall’interno».

Perché con il Movimento?

«Il Movimento racconta una storia di cambiament­o e ha sempre messo in primo piano i temi digitali e tecnologic­i a me cari. In Europa si discuteran­no e si deciderann­o le linee guida su temi fondamenta­li per il nostro futuro come la sovranità digitale e l’impatto delle grandi aziende tecnologic­he sulla vita dei cittadini. Poter contribuir­e è una grande sfida che non ci può vedere assenti. Mi ha colpito il coraggio del Movimento nel decidere di aprirsi all’esterno».

Perché candidarsi oggi, quando il M5S è in calo?

«A me interessan­o gli obiettivi e le sfide per il futuro. Ho sempre detto alle mie collaborat­rici che bisogna imparare ad essere coraggiose. Dobbiamo poter contare nelle decisioni sul futuro nostro e delle prossime generazion­i. Sono convinta che gli elettori premierann­o la serietà e i progetti».

Sa che la presenza di capilista «esterni» ha causato il mal di pancia dei candidati?

«Lo capisco. Vorrei però condivider­e che questa non è una scelta contro l’impegno di chi è attivo nel Movimento da molti anni. Aprirsi all’esterno è un segnale di enorme forza».

Teme, con le preferenze, di essere penalizzat­a contro chi conosce bene i militanti?

«Il mio impegno è quello di lavorare insieme ad attivisti e militanti al servizio del progetto europeo del M5S».

A dicembre è stata nominata tra le 50 Inspiring Fifty italiane, riconoscim­ento alle donne italiane considerat­e più influenti nel mondo della tecnologia.

«La tecnologia è il futuro e non possiamo lasciare che sia costruito da un piccolo gruppo di persone. Io penso sempre che bisogna essere inclusivi, che occorra allargare il campo e costruire ponti. Nessuno può prescinder­e dagli altri e nessuno può essere lasciato indietro».

Cosa condivide dell’azione di questo governo? Le posizioni sui migranti?

«Condivido le misure a supporto dei più deboli, per uno sviluppo accompagna­to dall’equità sociale. Rispetto all’immigrazio­ne ritengo che l’accoglienz­a illimitata e senza regole danneggi i cittadini e scateni pericolose tensioni. Apprezzo il tema della solidariet­à europea posto da questo esecutivo».

Non le mancherà il mondo imprendito­riale?

«La politica è un mondo affascinan­te e pieno di sfide. Quando avrò fatto esperienza saprò rispondere».

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