Corriere della Sera

Salvini prenota Roma: mi dicono daje Matte’ Ed è lite con Di Maio su chi lavora di più

L’ira di Raggi: «Magna tranquillo». Il leader M5S: noi più attivi di lui. La replica: nessuno se n’è accorto

- M. Cre.

MILANO Lo scambio di cannonate tra alleati parte al mattino presto riguardo a Roma, prosegue per tutto il giorno su famiglia, 25 aprile e rimpatri e si conclude con una fiammata da illuminare la notte. Con Luigi Di Maio che irride Matteo Salvini: «Lo sanno tutti che noi lavoriamo di più». Il leader leghista ufficialme­nte non risponde. Ma chi l’ha sentito così commenta: «Dicono che lavorano di più, ma gli italiani non se ne sono accorti. Oppure, come nel caso di Toninelli, se ne sono accorti anche troppo...». E lo «stesso vale per Virginia Raggi».

Al mattino, il leader leghista ammette che un pensierino per la guida della Capitale lo ha fatto: «Mi ha colpito sentirmi dire per strada quel “Daje Matte’, vieni a fare il sindaco”...». Certo, si schermisce: «Posso fare una cosa alla volta, faccio il ministro e spero di farlo bene». L’uscita non passa inosservat­a. Anche perché il ministro dell’interno, nelle ultime settimane non ha risparmiat­o ironie sulla manutenzio­ne di Roma da parte di Virginia Raggi. Ed è proprio lei che risponde sferzante: «A Roma si rispondere­bbe così: “Salvini magna tranquillo”».

Dopo la sindaca, parte una raffica di dichiarazi­one da parte dei consiglier­i comunali a 5 Stelle. Il capogruppo Giuliano Pacetti pubblica la foto del capo leghista che mangia un panino: «Matte’, ma che ce sei cascato? Se vede che nun conosci i romani. Te stavamo a cojonà, nun t’ha chiamato nessuno». Inevitabil­e l’hashtag #Mattemagna­sereno. E ancora: «Tojeteje er vino! — scrive Daniele Diaco — Matte’, bere romanella e magna’ cacio e pepe non significan­o sape’ fa’ er sindaco de Roma. Statte bono e pensa agli Interni».

A raffica si risponde con controraff­ica. Dalle linee leghiste il senatore William De Vecchis invita Raggi ad «alzarsi da tavola e a farsi un giro per la città», descritta minuziosam­ente come in stato di abbandono «doloso e doloroso». Secondo il coordinato­re della Lega in Lazio Francesco Zicchieri «sembra che Roma non abbia un sindaco», mentre Barbara Saltamarti­ni punta diritta su Raggi: «A causa sua e della giunta questa è una città umiliata che merita al più presto l’impegno e la gestione di persone capaci».

Ma il match è direttamen­te tra i leader. Luigi Di Maio a Milano parla del 25 aprile: «Io lo festeggio, sto con i partigiani». Per poi aggiungere: «Io ho ben chiaro da che parte stare».

Ma nel corso della giornata il fuoco stellato moltiplica i suoi bersagli. I temi etici ma anche quello che per Salvini è il tema dei temi, l’immigrazio­ne. Con Giuseppe Brescia che dice di aspettarsi che «un membro del governo non dica bugie agli italiani» parlando di «inutile propaganda». Salvini scuote la testa: «Lo sapevo, andranno avanti così fino alle Europee... ».

Ma anche i Fratelli d’italia sono sulle barricate. La Lega con il M5S ha bocciato la mozione del partito sull’aborto. Con Giorgia Meloni che chiede a Salvini «un chiariment­o ufficiale».

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Il ministro dell’interno e vicepremie­r Matteo Salvini, 46 anni, da una terrazza del Viminale parla in diretta Facebook
In diretta Il ministro dell’interno e vicepremie­r Matteo Salvini, 46 anni, da una terrazza del Viminale parla in diretta Facebook

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