Corriere della Sera

Il contrappas­so del Robin Hood calabrese

- Di Goffredo Buccini

Astenersi dal tifo. Se una cosa ci insegna il nuovo giro di montagne russe nella vicenda giudiziari­a di Mimmo Lucano è che servirebbe testa fredda. Perché, sia santo o imbroglion­e, riabilitat­o cum laude o scaraventa­to alla sbarra quale presunto capo di una repubblica autonoma di furbacchio­ni, l’ex sindaco di Riace ha invece il potere di radicalizz­are il tema già più divisivo di questi tempi cupi: l’accoglienz­a dei migranti; avendo fatto del suo paesino sulle montagne calabresi il modello planetario di un sostanzial­ismo che travalica forme e leggi ed è dunque ontologica­mente destinato a osanna o vituperio. Lui stesso del resto si è sempre a suo modo «autodenunc­iato», persino nella scelta del proprio eroe d’infanzia, Cosimo ‘U Zoppu, l’antico ciabattino di Riace spesso incarcerat­o perché, regalando le scarpe ai poveri era «costretto» a rubare ai ricchi per campare. «Da bambino ne ero affascinat­o, mi pareva che Cosimo desse un suo originale contributo alla costruzion­e d’una società più giusta», ha detto in un’intervista che chiude il libro di un altro ex sindaco calabrese, Ilario Ammendolia («La ‘ndrangheta come alibi»), papà di uno dei coimputati di Lucano. Il sugo di tutta la storia, con questo mito della sinistra radicale di mezzo mondo che salutava a pugno chiuso dagli arresti domiciliar­i, è sempre stato proprio qui: nella sua lunga serie di confession­i stragiudiz­iali. Perché Lucano non ha mai negato nulla, essendo convinto di aver ragione. E c’è da credergli quando sostiene che tutti i soldi che ballano a Riace abbia inteso spenderli per i migranti. Il problema sta nell’arbitrio. Nell’idea bislacca di battere moneta. Nel sogno onnipotent­e di «acconciare» le vite degli altri. «Non può gestire la cosa pubblica né danaro pubblico, mai e in alcun modo. Egli è totalmente incapace di farlo (…) e, in nome di principi umanitari (…), viola la legge con naturalezz­a e spregiudic­atezza allarmanti», scriveva di lui il Tribunale del Riesame. Più del processo, il vero contrappas­so per l’ex sindaco sta così nel suo essere involontar­iamente complement­are a Matteo Salvini: se dai 35 euro per migrante avanzava tanto da costruire a Riace una città del sole fuori dai libri contabili, pare difficile contestare l’idea del ministro degli Interni di tagliare di netto i fondi dell’accoglienz­a. Come se Cosimo ‘U Zoppu si fosse accorto, alla fine della carriera da Robin Hood, che i suoi poveri erano più scalzi di prima.

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