Il futuro è la gentilezza degli oggetti (elettronici)
Don Tae Lee è la dimostrazione vivente dell’obiettivo che si è posta Samsung Electronics di umanizzare, rendere più gentile e semplice la tecnologia. Il vicepresidente esecutivo del colosso coreano, per spiegare il credo della sua azienda, si è prestato a fare da tester alle installazioni dello Spazio Bergognone 26: parla, tocca, respira, cammina, si specchia dentro gli schermi della mostra Resonance suscitando la reazione di oggetti geometrici, luci al neon colorate, fontane di palline.
«Lo slogan è essere coraggiosi per far risuonare l’anima. Il design rappresenta la chiave per leggere i trend dell’oggi e del domani, per capire cosa amano e vogliono le persone — spiega il 51enne Don Tae
Lee —. Sono qui per captare le onde emergenti da quel patrimonio di gusto che è Milano, dove ho conferma di quanto il design, sia interiore che esteriore, si interfacci sempre più direttamente col consumatore».
Samsung ha allestito anche una Smart Arena in via Buongiorno 9 in cui ammirare i dettagliatissimi docufilm su Milano realizzati con la videocamera 8k e visibili sugli schermi tv qled 8k e ha eretto una Smart Home in cui è mostrata la nuova gamma tv (presso lo spazio Brera Site 1/F sono mostrati in modo assai curioso gli utensili da cucina nella mostra 24h. Kitchen, il 13 aprile lo chef Davide Oldani preparerà un piatto esclusivo). «L’approccio gentile al cliente è il nostro mantra — prosegue il vice presidente —, vogliamo che le persone si sentano a proprio agio quando utilizzano gli elettrodomestici, le tv, i tablet, gli smartphone, per questo abbiamo replicato su ognuno di essi le medesime icone». «Certo, le funzioni, le applicazioni sono importanti, i materiali devono essere belli ed eco compatibili. Quel che più conta, comunque — conclude Don Tae Lee —, è la semplificazione gentile: ti devi interfacciare con l’oggetto con estrema immediatezza, sentendolo tuo».