Astrosamantha: indirizzo, Luna
Cristoforetti a Casa Corriere: vivremo sul satellite senza lussi, in mini appartamenti
L’area edificabile sarà il Polo Sud, dove ci sono i ghiacciai. Come cemento si userà la regolite lunare. Certo, avremo il problema della polvere e delle radiazioni. E staremo un po’ stretti nella camera da letto grande, si fa per dire, quanto una cabina telefonica. Piccoli sacrifici per un grande passo immobiliare dell’umanità, direbbero Neil Armstrong ed Edwin Aldrin, i primi a camminare, proprio mezzo secolo fa, sulla Luna dove, pare, presto l’uomo andrà ad abitare.
Tra i primi a essersi messi in lista per vivere sul satellite della Terra e, perché no, anche su Marte c’è Samantha Cristoforetti, inquilina della stazione spaziale Iss per 199 giorni nel 2015, che ieri, in una Sala Buzzati stracolma, ha provato a immaginare come sarà avere quale proprio indirizzo la Luna. «Sia l’ente Spaziale Europeo che la Nasa, i cinesi e anche enti privati stanno pensando, progettando, anche
provando a costruire, un Moon Village. C’è tanto fermento — ha detto la prima astronauta italiana, intervistata da Giovanni Caprara —, anche se ancora manca un budget governativo. Mi immagino un ambiente super organizzato, affinché il lavoro possa essere portato a termine in maniera efficace. Il volume sarà limitato, penso a micro appartamenti oppure a rover mobili che sono anche camper. Io sulla stazione spaziale mi sono trovata bene, anche se non era un hotel di lusso. Per fluttuare dalla parte anteriore a quella posteriore c’erano 80 metri di sequenza di moduli cilindrici e laterali, non si potevano toccare entrambe le pareti allungando le braccia — ha proseguito Astrosamantha —. Saranno coabitazioni, quindi meglio non scegliere astronauti con carattere difficile come compagni o soggetti che vanno in ansia quando bisogna far fronte alla noia. Io proverei ad abitare su Marte, ma dovrò accontentarmi di tornare nello spazio intorno al 2023».
Il viaggio nel cosmo ha ispirato anche il design, affascinato il pensiero dell’uomo. Alessandro Cannavò e Silvia Botti, direttore di Abitare, ne hanno parlato, accanto a Cristoforetti, sul palco di Casa Corriere anche col filosofo, appassionato di spazio e fumetti, Giulio Giorello che ha evocato «la poesia dello spazio, il lirismo della fotografia del buco nero». Giulio Iacchetti che per Moleskine ha creato uno zaino in stile lunare, ha detto di essersi ispirato «alla scatola bianca sulla schiena dalla forma di parallelepipedo degli astronauti delle missioni Apollo».
Ma come prenderemo il caffè nella casa sullo spazio? «La tazzina è già pronta, è il primo oggetto di design in assenza di peso, funziona — ha assicurato Samantha Cristoforetti — per azione capillare».
d Saranno coabitazioni meglio non scegliere astronauti con carattere difficile. Io andrei su Marte ma per tornare nello spazio devo aspettare il 2023