«NOI» CONTRO «LORO» E IL GOVERNO RESTA POPOLARE
Caro Aldo, le ultime tensioni tra le due componenti dell’attuale governo non crede che ne confermeranno la tenuta? Nel senso che ciascuno dei due ricopre il proprio ruolo politico e cerca di fidelizzare il proprio elettorato. Il riprendersi l’uno con l’altro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio è in fondo un gioco delle parti. Che non solo non porterà questo governo a cadere ma, come confermano d’altronde i sondaggi, a mantenere nel suo complesso il consenso ottenuto il 4 marzo 2018!
CCaro Giuliano, redo che i contrasti tra Lega e Cinque Stelle siano reali. Hanno elettorati diversi, e politiche economiche incompatibili. Non ci sono i soldi né per il reddito di cittadinanza né per la flat tax, si figuri per tutte e due le cose. Eppure vedrà che alle Europee le due forze di governo supereranno abbondantemente il 50 per cento.
La cosa potrebbe apparire incredibile, vista la modestissima prova di molti ministri, e la situazione economica del Paese: la peggiore d’europa. Però sia Salvini sia – in minor misura – Di Maio sono abili a non presentare la maggioranza di governo come un’alleanza, ma come una coabitazione tra diversi, uniti dall’avversione verso l’establishment europeo e
nazionale, accomunati dal rigetto di «quelli di prima». Il governo resta popolare perché è ancora percepito dalla maggioranza degli italiani come l’espressione di «Noi» contro «Loro»: l’europa, le banche, i globalisti, i migranti… Al ritmo di un nemico al giorno, leghisti e grillini si confermano abilissimi propagandisti. Certo, la realtà è un’altra cosa. Prima o poi le difficoltà dell’economia presenteranno il conto. La politica del governo è fallimentare su quasi tutti i fronti, a parte la stretta sugli sbarchi cominciata in parte già con Minniti. Ma al momento né Forza Italia, né il Partito democratico appaiono all’opinione pubblica come alternative credibili. La loro traversata del deserto sarà ancora lunga.