Corriere della Sera

«Mps, da rivedere gli impegni con l’ue»

Morelli: cambiato lo scenario. Bocciate le azioni di responsabi­lità contro i vertici

- F. Mas.

Il 2019 è un anno «complesso», ammette Marco Morelli, ceo di Mps: sarebbe necessario rivedere i paletti del piano di ristruttur­azione concordato nel 2017 con la Commission­e Europea, perché Mps potrebbe non centrare quegli obiettivi, come già emerso dall’esame «Srep» della Bce. «In astratto ci sono cose che devono essere riviste», ha detto ieri in assemblea; «noi esprimiamo opinioni a chi ci monitora ogni tre mesi (la Ue, ndr) e all’azionista che negozia, io oltre non posso andare». «La rinegoziaz­ione del piano è tutta nelle mani dell’azionista» ha aggiunto la presidente Stefania Bariatti, così come lo scenario di un’aggregazio­ne, che il consiglio di Mps ha elaborato da settembre. «Alcuni obiettivi si possono raggiunger­e più velocement­e, altri più lentamente. Ci saranno trimestri positivi e altri meno positivi. I conti si tirano alla fine», ha detto Morelli. Ma servirà anche «una riflession­e ovvia sulla tenuta nel lungo termine del modello di business di una banca come Mps», con dimensioni e capacità reddituale «radicalmen­te diverse» dal passato.

Il 57enne banchiere alla guida da settembre 2016 dell’istituto poi salvato dallo Stato, che oggi ne controlla il 68,2%, evidenzia le tappe del 2018: con 29 miliardi di crediti deteriorat­i ceduti, e ora al 16,4% del totale impieghi, la banca «si è rimessa in cammino» come dimostrano i mutui ai privati (+68% sul 2017) e alle imprese (+43%). In effetti il 2018 si è chiuso 278,5 milioni di utili, approvata ieri dai soci al 99,7% che — a cominciare dal Tesoro — hanno anche respinto le azioni di responsabi­lità contro i vecchi e nuovi vertici di Mps proposte dalla Bluebell di Giuseppe Bivona.

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Marco Morelli, 57 anni, da settembre 2016 amministra­tore delegato Mps

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