Messier Maris, colpo francese per Mediobanca
Comprato il 66% della terza casa d’investimento in Francia. Nagel: «Saremo la prima banca d’affari per il Sud Europa»
Da banca solo italiana e italocentrica, Mediobanca compie un altro passo verso la trasformazione definitiva in un istituto d’investimento di dimensione europea. È di ieri l’accordo — per certi versi storico — per l’acquisizione del 66% della boutique francese Messier Maris & Associés (Mma), società di corporate finance fondata a fine 2010 da Erik Maris e da Jean-marie Messier, entrambi al centro del sistema finanziario d’oltralpe, e terza società di consulenza nel Paese accanto a Lazard e Rothschild. Mediobanca ha valorizzato l’intera Mma 160 milioni. Il pagamento avverrà in dieci anni, in azioni Mediobanca. E Piazzetta Cuccia potrà salire fino al 100%. I due banchieri resteranno alla guida di Mma aprendo le porte della Francia alle attività di corporate e investment banking (Cib) di Mediobanca, in particolare nelle fusioni/acquisizioni (m&a). Maris e Messier sono molto noti in Francia. In particolare Messier, già partner di Lazard, è stato l’artefice della nascita di Vivendi — ora guidata da Vincent Bolloré, secondo socio di Mediobanca, — dalla Compagnie générale des eaux, di cui è stato alla guida dal 1996 al 2002; nel 2010 la partnership con Maris, anch’egli ex co-head di Lazard in Francia. In nove anni hanno assistito oltre 200 operazioni in Francia.
Mediobanca era già presente in Francia dal 2004 ma le attività non sono mai decollate. Ora l’aver acquisito una realtà radicata nell’establishment francese potrà aiutare anche come network di relazioni, dato che la Francia è per l’italia il primo mercato per le operazioni crossborder e come commissioni da investment banking la Francia è il primo mercato europeo, esclusa la Gran Bretagna. Nagel ha parlato di «innesto formidabile per il gruppo. Insieme ai nostri team che già operano in Italia e Spagna siamo convinti che Mediobanca si affermerà ancora di più come principale banca d’affari per il Sud Europa». Nel team restano i banker Christel Delaval, Benjamin Fremaux e Driss Mernissi, partner e soci, e Jean-françois Cizain, responsabile del debt restructuring. Mma rientra nel «rafforzamento delle attività a basso assorbimento di capitale» e nella crescita delle commissioni, spiega Mediobanca. Negli ultimi anni sono state acquisite Cairn Capital in Gran Bretagna, Ram in Svizzera, le attività italiane di Barclays, il 50% di Esperia (ora Mediobanca Private Banking) ed è stata annunciata l’acquisizione in Indonesia del 20% di Bfi Finance. Dal punto di vista finanziario, la stima è di un aumento del 30% delle commissioni nel cib e dell’8% del gruppo: circa 50 milioni di ricavi in più e circa 17,3 milioni il maggior utile per azione. Mediobanca ha chiuso a 9,44 euro, +1,44%. Secondo Citi, Mma non assorbirà patrimonio, mentre Equita sottolinea che restano a Piazzetta Cuccia 980 milioni di capitale in eccesso per future operazioni.