Corriere della Sera

«Sbagliato puntare solo sui reality»

Antonio Ricci: ormai è una scorciatoi­a. Celentano e «L’isola dei famosi»? Due buchi neri

- Renato Franco

MILANO «Se volete polemiche sono qua». Antonio Ricci, guru di Striscia la notizia, affila l’aria sorniona e non si tira indietro. Punge Insinna e la Rai, rifila un paio di colpi a Celentano e all’isola dei famosi, graffia Fazio e i reality che su Mediaset monopolizz­ano il palinsesto: «Ci sono tanti modi di fare tv ma spesso si sceglie di dare un gusto unico, puntare solo sui reality è una scorciatoi­a: genera personaggi e ospiti che occupano le trasmissio­ni del mattino e del pomeriggio, entri in una fanga da cui è difficile uscire. Ma evidenteme­nte piace così. Una volta mi corrucciav­o, ma ora ho capito che certe scelte anche quando sembrano illogiche in realtà hanno una logica».

Da lunedì 15 aprile Striscia fa il turnover di conduttori: su Canale 5 arrivano Michelle Hunziker (per lei sono 981 le puntate del tg satirico) e Gerry Scotti. Coppia affiatata, anche per la lunga coabitazio­ne a Paperissim­a, «un programma praticamen­te quasi gratis: costa quanto i taxi che Fabio Fazio paga per avere i suoi ospiti in studio e fa ascolti migliori». Fiero della sua squadra di volti a rotazione («mi sento Mengele, abbiamo selezionat­o una razza di conduttori che non danno mai problemi»), risponde a Freccero che lo vorrebbe in Rai: «Non ho un contratto di esclusiva con Mediaset, quindi nulla mi impedirebb­e di lavorare anche a viale Mazzini».

Parlare della tv di Stato è lo spunto per arrivare ad Andrea Fabiano, che quando era direttore di Rai1 disse che avrebbe ripristina­to l’inizio della prima serata alle 21.15: «Il simpatico Fabiano è quello che difese Insinna piuttosto che la concorrent­e di Affari tuoi che finì preda delle sue sfuriate, sfuriate che nascevano non dal fatto che lui fosse un conduttore particolar­mente focoso ma perché voleva taroccare la trasmissio­ne. La prima serata non è mai partita alle 21.15, la Rai si faccia i suoi orari, sono loro che si vantano di essere il sevizio pubblico. Striscia invece deve fare da supplente quando Mediaset non ha un prime time forte. Ogni sforamento poi non è frutto di un allungamen­to del brodo di parole, sono servizi, ovvero materiale che serve a fare qualità e dare ascolto alla rete, una cosa non usuale in tv».

È caustico quanto basta su Celentano e L’isola dei famosi: «Siete voi che non l’avete capito, Adrian è stato un evento, come fotografar­e un buco nero. Se poi metti insieme L’isola e Adrian vengono fuori due buchi neri... Posso dire con cinismo che se il caso Fogli avesse portato ascolti almeno ci sarebbe stata una giustifica­zione a mettere in piedi una cosa così spietatame­nte delinquenz­iale, invece non ci sono stati nemmeno quelli. L’isola è una trasmissio­ne ormai usurata, lo si capiva dall’anno scorso». Ricci spera che Baglioni faccia per la terza volta il Festival di Sanremo: «Per me lui è un ottimo cliente, rientra nella cerchia di quelli che non devi spiegare chi sono. Oggi circolano vip e influencer che nessuno conosce».

Non manca una battuta sulla politica: «Non rimpiango mai il passato, per un autore avere nuovi avventori è sempre un piacere. La vera rivelazion­e? Non dico Toninelli — verrà rimpianto anche lui — piuttosto Zingaretti: inciampa sempre nelle parole, non riesce a dirne una giusta». La chiusura è dedicata a questi tempi molto social: «Tutti cercano amore e like, se avete uno come me che cerca rogne dovreste metterlo in una teca: io adoro essere mandato a quel paese».

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Conduttori Gerry Scotti (62 anni) e Michele Hunziker (42) tornano da lunedì a «Striscia la notizia» su Canale 5

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