Corriere della Sera

Il Milan all’uefa «Pronti a tutto abbiamo tante armi»

È guerra diplomatic­a, la parola a Maldini

- Carlos Passerini Arianna Ravelli

MILANO È guerra. Diplomatic­a. Ma comunque guerra. E siccome di mezzo ci sono credibilit­à e quattrini — da un lato l’uefa nel ruolo di sacerdote del Financial Fair Play e dall’altro il Milan che rivendica il suo diritto a investire nel proprio futuro — le regole d’ingaggio sono quelle classiche: a offensiva si risponde con controffen­siva. Quella del Diavolo, arrivata a 24 ore di distanza dalla notizia del nuovo deferiment­o sui conti della ex proprietà cinese relativi agli anni 2015-18, è stata affidata al volto angelico di Paolo Maldini: «Siamo pronti a tutto, abbiamo tante armi».

Le sue parole hanno generato rumore. Quel «tante armi», soprattutt­o. Elliott intende portare la questione fuori dai tribunali sportivi nel caso in cui il muro contro muro con l’uefa non portasse a una soluzione soddisface­nte? Una cosa è certa: così andasse a finire, la vicenda prenderebb­e una piega complessa. Per le tempistich­e, prima di tutto. Ma Elliott di solito arriva fino in fondo. Chiedere al governo argentino, al quale il fondo ha fatto causa per i bond. Vinta.

Si tratterebb­e comunque di una soluzione estrema, un piano B. Perché il Milan continua a privilegia­re la strategia della diplomazia: «Vogliamo che non sia un confronto duro e senza dialogo — ha spiegato Maldini a Sportmedia­set —. Il Ffp ha azzerato i debiti nel calcio ma non permettere a un club sano di intervenir­e sul mercato è incostituz­ionale». È il nodo: uscire da un ginepraio normativo tutelando allo stesso tempo un club stabile e l’ideologia di base del Ffp. Possibile sì, semplice no. Ecco perché è anche una questione politica: al Milan farà comodo il sostegno di altri club in situazioni simili. Psg, City. Un fronte comune potrebbe rivelarsi utile.

Il deferiment­o di mercoledì relativo ai conti 2015-2018 va ad aggiungers­i al procedimen­to precedente, 2014-17, contro il quale il Milan ha già presentato ricorso al Tas. A dicembre la Camera Giudicante lo condannò all’equilibrio di bilancio entro il 2021. Quando arriverà la sanzione per il nuovo deferiment­o, pare a fine maggio, il Milan farà ancora ricorso al Tas: i due casi potrebbero essere valutati insieme. Anche se resta difficile. L’obiettivo di Elliott sarebbe trovare a quel punto un accordo complessiv­o. Ai pronunciam­enti presterann­o particolar­e attenzione anche i club che ai rossoneri contendono un posto in Champions. Vorranno una risposta: poteva il Milan spendere quest’anno quello che ha speso?

Situazione fluidissim­a. La certezza è che per la seconda estate di fila il mercato sarà condiziona­to. Ecco perché la Champions è vitale. Ecco perché sabato con la Lazio vale una stagione. Ma serviranno comunque plusvalenz­e: Suso e Kessie i sacrificab­ili.

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(Ansa) Risoluto Paolo Maldini, 50 anni, direttore sviluppo area sport del Milan

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