Il Milan all’uefa «Pronti a tutto abbiamo tante armi»
È guerra diplomatica, la parola a Maldini
MILANO È guerra. Diplomatica. Ma comunque guerra. E siccome di mezzo ci sono credibilità e quattrini — da un lato l’uefa nel ruolo di sacerdote del Financial Fair Play e dall’altro il Milan che rivendica il suo diritto a investire nel proprio futuro — le regole d’ingaggio sono quelle classiche: a offensiva si risponde con controffensiva. Quella del Diavolo, arrivata a 24 ore di distanza dalla notizia del nuovo deferimento sui conti della ex proprietà cinese relativi agli anni 2015-18, è stata affidata al volto angelico di Paolo Maldini: «Siamo pronti a tutto, abbiamo tante armi».
Le sue parole hanno generato rumore. Quel «tante armi», soprattutto. Elliott intende portare la questione fuori dai tribunali sportivi nel caso in cui il muro contro muro con l’uefa non portasse a una soluzione soddisfacente? Una cosa è certa: così andasse a finire, la vicenda prenderebbe una piega complessa. Per le tempistiche, prima di tutto. Ma Elliott di solito arriva fino in fondo. Chiedere al governo argentino, al quale il fondo ha fatto causa per i bond. Vinta.
Si tratterebbe comunque di una soluzione estrema, un piano B. Perché il Milan continua a privilegiare la strategia della diplomazia: «Vogliamo che non sia un confronto duro e senza dialogo — ha spiegato Maldini a Sportmediaset —. Il Ffp ha azzerato i debiti nel calcio ma non permettere a un club sano di intervenire sul mercato è incostituzionale». È il nodo: uscire da un ginepraio normativo tutelando allo stesso tempo un club stabile e l’ideologia di base del Ffp. Possibile sì, semplice no. Ecco perché è anche una questione politica: al Milan farà comodo il sostegno di altri club in situazioni simili. Psg, City. Un fronte comune potrebbe rivelarsi utile.
Il deferimento di mercoledì relativo ai conti 2015-2018 va ad aggiungersi al procedimento precedente, 2014-17, contro il quale il Milan ha già presentato ricorso al Tas. A dicembre la Camera Giudicante lo condannò all’equilibrio di bilancio entro il 2021. Quando arriverà la sanzione per il nuovo deferimento, pare a fine maggio, il Milan farà ancora ricorso al Tas: i due casi potrebbero essere valutati insieme. Anche se resta difficile. L’obiettivo di Elliott sarebbe trovare a quel punto un accordo complessivo. Ai pronunciamenti presteranno particolare attenzione anche i club che ai rossoneri contendono un posto in Champions. Vorranno una risposta: poteva il Milan spendere quest’anno quello che ha speso?
Situazione fluidissima. La certezza è che per la seconda estate di fila il mercato sarà condizionato. Ecco perché la Champions è vitale. Ecco perché sabato con la Lazio vale una stagione. Ma serviranno comunque plusvalenze: Suso e Kessie i sacrificabili.