Corriere della Sera

Belinelli: «Deciso a sorprender­e tutti con i miei Spurs Poi il Mondiale»

- Daniele Labanti

Marco Belinelli, partono i playoff Nba. I ventiduesi­mi di fila per i San Antonio Spurs, i sesti in America per lei. Siete pronti?

«Finalmente si comincia. Si vive per questa pallacanes­tro, per me è emozionant­e perché c’è qualcosa sul tavolo. Si sfidano i campioni, ogni azione conta».

A San Antonio c’è pressione?

«I playoff sono visti come la normalità. L’organizzaz­ione è perfetta ed è per questo che in due decadi, cambiando anche un paio di cicli di giocatori, qui si fa buona pallacanes­tro. È come se la stagione iniziasse ora».

Ma per gli Spurs si tratta di partire da sfavoriti, con la settima posizione a Ovest, contro i sorprenden­ti Denver Nuggets.

«Noi siamo più esperti, loro hanno tanto talento. Non mi ha sorpreso il lavoro del loro coach Michael Malone, che ho conosciuto a New Orleans. Ma meglio loro di Golden State».

Perché?

«Perché Golden State, per me, è la favorita».

Lo dice perché dopo anni ai playoff non ci sarà Lebron James?

«I Warriors sarebbero favoriti comunque». Torniamo agli Spurs: partire da sfavoriti è una situazione che solletica il suo coach Gregg Popovich...

«Decisament­e. È tranquillo, non ha perso il sonno. Credo che potremo stupire».

Lei ha segnato 1.946 punti a San Antonio, ed è la formazione con la quale ha realizzato di più. È la franchigia della sua carriera?

«Senza dubbio. Mi sento uno Spur, qui sono cresciuto, qui ho vinto, quando sono tornato ho avuto la sensazione di essere a casa».

Questa è la sua miglior stagione americana?

«Direi di sì. Faccio quello che mi chiede Pop, porto punti ed esperienza dalla panchina. Spero di giocare ancora a lungo, non mi spaventa vedere delle leggende come Wade o Nowitzki ritirarsi. Più invecchio più miglioro».

E il suo amico Danilo Gallinari? Il presidente Petrucci conta molto su di voi.

«Ha fatto una stagione super. L’ho visto contento, ha fatto anche partite mostruose. Per i Mondiali direi che per noi è tutto a posto».

Quante volte avete parlato di Nazionale?

«Ci siamo sentiti via messaggio, anche con i ragazzi che hanno giocato le qualificaz­ioni. Ora l’asticella si alza, vedremo».

A parte battere Denver e provare a vincere i Mondiali, come si vede tra qualche anno?

«Sposato con Martina, perché no? Abbiamo iniziato a vivere insieme, stiamo bene».

Lei ha sempre detto che tornerà a vivere a Bologna. Intanto a Bologna è tornato il derby tra Virtus e Fortitudo.

«Finalmente. Mancava, la passione della città si vede in questa sfida».

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È come se la stagione cominciass­e ora. San Antonio è la franchigia della mia carriera, questo è il mio anno migliore ma sogno di poter giocare ancora a lungo

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(Ap) Veterano Marco Belinelli, 33 anni

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