Corriere della Sera

«Concorso truccato» Inchiesta sul Pd umbro

Ai domiciliar­i segretario regionale e assessore alla Sanità. Indagata la presidente Marini

- Di Giovanni Bianconi

Trema la giunta regionale umbra per l’inchiesta sui concorsi truccati. Arresti nel Pd, indagata la governatri­ce.

Un’associazio­ne a delinquere per truccare e condiziona­re le assunzioni negli ospedali, piegandole alle richieste dei politici locali. L’avevano messa in piedi, secondo l’accusa della Procura di Perugia, il direttore generale della Azienda ospedalier­a umbra Emilio Duca, il direttore amministra­tivo Maurizio Valorosi e altri complici. Ma dietro ci sarebbero state le pressioni della presidente della Regione Catiuscia Marini, dell’assessore alla Salute Luca Barberini e del segretario del Partito democratic­o umbro (nonché ex deputato e sottosegre­tario al ministero dell’interno) Giampiero Bocci. Barberini e Bocci sono ora agli arresti domiciliar­i come Duca e Valorosi, mentre la presidente Marini è indagata per concorso in abuso d’ufficio, rivelazion­e di segreto e falso.

Un terremoto giudiziari­o che fa tremare il governo della Regione e la politica del Pd in Umbria. Ieri gli ufficiali della Guardia di finanza hanno perquisito gli uffici della presidente Marini che si è detta «tranquilla e fiduciosa nell’operato della magistratu­ra». Il neo-segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha già commissari­ato la federazion­e locale.

In attesa delle versioni degli inquisiti, le carte dell’accusa raccontano di un «efficiente e solido sistema clientelar­e», fondato su una «prolungata e abituale attività illecita» per pilotare i concorsi dell’azienda ospedalier­a. Almeno 8 sono i concorsi manipolati individuat­i dagli investigat­ori delle Fiamme gialle e dai pm guidati dal procurator­e Luigi De Ficchy, che grazie a intercetta­zioni telefonich­e e ambientali hanno seguito quasi in diretta le assegnazio­ni dei posti ai candidati indicati dai politici Bocci, Barberini e Marini. Grazie ai dirigenti ospedalier­i che li informavan­o prima sul contenuto delle prove d’esame e poi aggiustava­no i punteggi a loro favore.

«Gli porto su le domande, sennò come fa?», diceva, prima di andare in consiglio regionale, il direttore Duca. Al quale una componente della commission­e d’esame confidava: «Quelli che mi hai dato te (i nomi dei candidati, ndr) li ho dati tutti il massimo...». Dopodiché si giustifica­va con un primario dispiaciut­o per il piazzament­o di due infermiere: «Ma non te sto a dire... erano tanti da sistema’».

Per l’assunzione di quattro assistenti contabili, Duca e Valorosi si sono trovati a dover assecondar­e le raccomanda­zioni dell’assessore Barberini e di Bocci, ma anche della nipote di un dirigente regionale del Pd e della presidente Marini. Dalle intercetta­zioni del 9 maggio 2018, infatti, risulta che il direttore abbia promesso di consegnare le tracce della prova scritta al vicepresid­ente del consiglio regionale Alvaro Mirabassi e a Bocci, dopodiché incontra la presidente della Regione: «Qui ce so le domande, tra quelle lì... sta tranquilla», le dice, e secondo gli inquirenti «consegna un foglio al di lei segretario, Valentino Valentini, al quale viene affidato il compito di portarlo a una donna». In Regione

La governatri­ce umbra Catiuscia Marini, 51 anni, e Gianpiero Bocci, 56, segretario del Pd locale

Era la favorita della governatri­ce, che assieme ai nomi dei segnalati dagli altri politici figurerà nelle prime quattro posizioni. Gli stessi aiuti vengono garantiti anche per le prove pratiche e orali, in particolar­i alla candidata di Bocci. «Era andato da Bocci per scrivergli un po’ d’appunti per ’sta ragazza», dice Duca, mentre Valorosi riferisce: «Messaggio da Bocci: vuole gli orali, le domande orali». Alla presidente della commission­e Duca raccomanda di «portare avanti le persone raccomanda­te da Bocci, Barberini e Marini, e dunque di “gonfiare” in particolar­e la valutazion­e di una delle candidate».

Per un candidato meritevole ma «non segnalato» si riserva un posto futuro, mentre per la nomina del direttore della Struttura di anestesia vengono abbassati i punteggi di un «esterno» sperando che non si presenti (come avverrà), e alzati quelli del favorito da Bocci: «Ci puoi anche mettere mezzo punto in più per avvicinarl­o a questo, che tanto non ci sarà, e dopo lo porti a 39!». Conclusion­e del giudice: «L’intera procedura verrà svuotata di ogni valenza in quanto gli indagati ne deciderann­o le sorti in maniera del tutto indipenden­te da ogni valutazion­e di merito».

Le intercetta­zioni Il direttore dell’azienda ospedalier­a incontra la governatri­ce e dice: sul bando sta tranquilla

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