Pillon: sette modifiche al mio disegno di legge
Convegno ieri a Pavia sui disegni di legge per disciplinare l’affidamento dei figli. Tra i relatori anche il senatore leghista Simone Pillon, primo firmatario del testo che porta il suo nome. Fuori dall’università Pillon è stato accolto da proteste, fischi e striscioni. Circa trecento persone — tra studenti e rappresentanti di gruppi femministi, come la rete «Non una di meno», e della comunità Lgbt — hanno contestato per ore il leghista e il suo disegno di legge su affido
condiviso e bigenitorialità. All’interno dell’aula magna, a discutere del tema anche i professori di Diritto di famiglia nell’ateneo pavese Anna Cattaneo e Carlo Rimini, la vicedirettrice vicaria del Corriere Barbara Stefanelli, la presidente della Corte d’appello di Trento Gloria Servetti, la docente di Diritto di famiglia all’università di Genova Gilda Ferrando e l’avvocato Cinzia Calabrese, presidente di Aiaf Lombardia, moderati dal professore di Diritto civile dell’ateneo pavese Carlo Granelli. Dai relatori sono stati mossi numerosi rilievi critici nei confronti del testo sostenuto dall’esponente della Lega. Da parte sua, Pillon ha annunciato «modifiche in corso» su alcuni snodichiave: dalla mediazione al mantenimento diretto, dal ruolo dei nonni all’introduzione di fasce di età dei minori in considerazione dei tempi di affido, dal rispetto delle indicazioni contenute nella Carta di Istanbul sulla violenza domestica alla volontà di elencare soluzioni «prioritariamente» rispetto alle rigidità della prima stesura.