Corriere della Sera

Quel testo ha messo in crisi l’equilibrio in Vaticano

Due parti lo usano per colpirsi in una logica da resa dei conti

- Di Massimo Franco

Era prevedibil­e che il documento di Benedetto XVI sugli abusi sessuali nella Chiesa potesse far discutere e dividere. Al fondo ripropone il tema dei rapporti tra Papa Francesco e il Papa emerito: rapporti mai codificati dopo le dimissioni epocali di Joseph Ratzinger nel febbraio del 2013; e risolti in questi anni con un rapporto personale affettuoso e collaborat­ivo tra i due pontefici, unito al profilo discretiss­imo, quasi da eremita, scelto dal predecesso­re: sebbene Jorge Mario Bergoglio lo abbia sempre incoraggia­to a partecipar­e e dare consigli.

Ma il testo scritto da Benedetto XVI per la rivista bavarese Klerusblat­t, anticipato giovedì dal Corriere, ha messo in crisi questo schema. In un Vaticano dove la coesistenz­a tra i due è stata sempre regolata con un miracolo di equilibrio e di rispetto dei rispettivi ruoli, si è inserito come una perturbazi­one imprevista e foriera, se non di tempesta, di malintesi più o meno interessat­i. Forse perché la riunione mondiale sulla pedofilia, convocata a fine febbraio da Francesco, non ha dato i risultati sperati. E dunque le osservazio­ni di Benedetto hanno toc

cato un nervo scoperto. O forse perché gli oppositori del pontefice argentino non aspettavan­o che una presa di posizione del Papa emerito, per strattonar­lo dalla propria parte.

La sensazione trasmessa dal conflitto sordo che gli «appunti» hanno mostrato è questa. Sia il «cerchio magico di Santa Marta», con i tifosi di Francesco, sia la filiera dei nostalgici irriducibi­li di Ratzinger, tendono a trasformar­e quel documento in un’arma da brandire contro l’altro; e dunque a radicalizz­are una contrappos­izione che in realtà non è mai esistita in questi termini. Anche quando sono affiorate divergenze di vedute, Francesco e Benedetto le hanno gestite con una discrezion­e e una volontà unitaria ammirevoli. Adesso, la prospettiv­a che questo equilibrio si spezzi appare nefasta.

Basta registrare l’accaniment­o con il quale i siti tradiziona­listi «abbraccian­o» la scomunica della «Rivoluzion­e del ‘68» da parte del Papa emerito: senza vedere che nelle sue parole c’è non un’accusa a quei movimenti, ma al modo in cui la Chiesa li ha interioriz­zati. E, dalla parte opposta, colpisce la perentorie­tà con la quale alcuni «francescan­i» insultano Benedetto e lo invitano a tacere, per non disturbare il Pontefice in carica: oscillando tra questa esagerazio­ne, e le bugie di chi esorcizza gli «appunti» sostenendo di non averli neanche letti. Ortodossia teologica di Benedetto contro presunta «eresia» di Francesco: visioni opposte e entrambi caricatura­li. Ma soprattutt­o, artificios­amente e pericolosa­mente inconcilia­bili. Gli equilibri stabiliti sei anni fa sono cambiati. Ma gli «appunti» ratzingeri­ani rivelano, non provocano questa novità. E le tensioni che ne sono nate erano, evidenteme­nte, latenti.

Fa parte di questi veleni anche la messa in dubbio dell’autenticit­à del testo, e il sospetto che nasconda una manovra del fronte tradiziona­lista per destabiliz­zare il papato attuale. In realtà, Benedetto ha inviato le diciotto pagine e mezzo sulla pedofilia «per cortese conoscenza» al segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, prima della riunione globale delle conferenze episcopali, per farlo conoscere anche a Francesco. E con una lettera successiva a quel vertice ha fatto sapere a entrambi di volerla rendere di pubblico dominio, ricevendo un via libera.

La pedofilia è soltanto il sintomo più vistoso di un indebolime­nto profondo, di valori, quasi identitari­o. Per questo Benedetto XVI lo ha additato. Dividersi su questo tema significhe­rebbe preparare nuove fratture, invece di riflettere e trovare una strada comune, condivisa. La tentazione di scansare i problemi scaricando­li su un fronte Vaticano «nemico» sembra rispondere a un istinto suicida. Significhe­rebbe fare vincere una logica da resa dei conti, agli antipodi di una Chiesa che fa dell’inclusione, dell’armonia e soprattutt­o dell’unità il suo comandamen­to non scritto.

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(Ap) L’abbraccio Un incontro fra papa Francesco e il suo predecesso­re Benedetto XVI

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