Corriere della Sera

A Casa Corriere la provocazio­ne del progettist­a che apre un concept restaurant

Dixon: metto a tavola gli zombie del design

- Luca Bergamin

Le gallerie, i negozi in cui vendere il design? Sono il passato. Adesso per comprare gli elementi di arredo si va al ristorante. Lo dice e lo fa Tom Dixon. Il designer inglese, come ha raccontato ieri in Sala Buzzati, ha appena aperto The Manzoni in cui le sue creazioni si mangiano, annusano e poi eventualme­nte si acquistano. La ragione è che ormai, secondo Dixon, siamo tutti zombie del design. «Le persone — ha spiegato — non hanno un livello alto di concentraz­ione, mentre compiono un’esperienza non vedono l’ora di sperimenta­rne un’altra, l’unico modo per fermare la loro attenzione è farli sedere a tavola, è il solo momento in cui si rilassano. Per tenerli lontani dai device, ho pensato dunque a un locale coi graniti delle montagne del Nord, le statue del Sud, il cibo del mercato milanese». Dixon, ex bassista di un gruppo punk, si infortunò e iniziò a saldare pezzi di metallo: dunque è abituato a compiere scelte spiazzanti.

Ecco, dunque, che i luoghi non hanno più una connotazio­ne specifica, mescolano le destinazio­ni classiche, favorendo così la socialità. A capirlo per primo sono i creativi stranieri che qui si sono trasferiti. Oltre a Dixon, un esempio molto calzante è quello di David Lopez Quincoces e Fanny Bauer Grung, coppia nella vita e nella curatela della Six Gallery, galleria di arte ma anche bistrot e presto persino boutique hotel, tutti ospitati in una casa di ringhiera, prima assai dimessa, in via Scaldasole tra Ticinese e Sant’ambrogio: «I pezzi andranno e verranno dalla galleria alle stanze, la dinamicità sarà la nostra forza, lo pensiamo — hanno detto — come un luogo di ricerca continua. Veniamo da Norvegia e Spagna, ma qui abbiamo trovato la linfa per sperimenta­re anche in modo sensoriale il design, compresi luoghi secondari, a dimostrazi­one di quanto la creatività possa aprire nuove strade».

Questo lo sta già facendo Massimo Giorgetti, ex dj, direttore creativo di MSGM, che ha scelto come teatro di ibridazion­e tra interior design e cibo la storica Pasticceri­a Cucchi: «Dobbiamo dare un valore diverso a quello che vendiamo, perciò mi sono ispirato ai caffè concerto degli anni ‘30. L’idea del mix, di trovare quello che non ti aspetti, adesso è la nostra sfida, anche nella moda: in Brera apriremo un negozio grande in cui mettere oggetti che non siano solo vestiti».

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Da sinistra David Lopez Quincoces e Fanny Bauer Grung (Six Gallery), Tom Dixon con l’interprete e Massimo Giorgetti (SMGM)
(foto Bergamin)
Sul palco Da sinistra David Lopez Quincoces e Fanny Bauer Grung (Six Gallery), Tom Dixon con l’interprete e Massimo Giorgetti (SMGM) (foto Bergamin)

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