Corriere della Sera

Spigoli e curve La corsa di Cartier al gioiello iconico

Presentata a Parigi la collezione Clash «Il neo esibizioni­smo ci sta aiutando»

- Michela Proietti

Uno scontro, ma anche un incontro. «Clash», appunto: opposti che si attraggono, forme spigolose che trovano il giusto incastro con quelle più tondeggian­ti. Il nuovo universo Cartier è fatto di questo: contraddiz­ioni che convivono in uno stesso gioiello e spesso in una stessa donna, che in questo caso ha il volto della testimonia­l, l’attrice Kaya Scodelario.

«Quando abbiamo cominciato a lavorare al lancio mondiale volevamo creare qualcosa destinato al futuro: non sappiamo mai se quello che stiamo progettand­o diventerà iconico, ma Clash è nato con questo spirito», spiega Pierre Rainero, direttore immagine

Il party

Da sinistra Sofia Coppola, Rami Malek e Lucy Boynton. Menu dello stellato Yann Nuri e concerto live di Billy Idol e stile Cartier, in un palazzo parigino di Place Vendôme, a pochi passi dalla boutique rinnovata. Bracciali, anelli, orecchini e girocolli sono un matrimonio riuscito tra alcuni simboli della maison, ma in chiave contempora­nea: il «clou carré», la borchia a forma di piramide, e il «picot», ma stavolta sottile e soprattutt­o fluido. «Quando creiamo pensiamo alla vita delle persone: abbiamo immaginato un gioiello comodo, capace di creare un’intimità e di generare il gesto seducente di giocare con il proprio anello».

Nata per vivere nel presente ed essere attuale nel futuro, la collezione Clash dimostra la capacità trasformis­ta nella variante con i coralli rossi. «Quando l’abbiamo creata ci è stato subito chiaro che avevamo aperto una porta, quella di un gioiello dalle mille combinazio­ni». In un momento in cui l’alta gioielleri­a è più viva che mai («c’è in giro una scelta enorme, un fermento crea un interesse per la categoria che fa bene a tutti»), nella maison del lusso nata nel 1847 — che ha dato vita ai bracciali Juste un clou e Love— si punta a un prodotto meno volubile. «Creare Clash è stato quasi naturale per i nostri disegnator­i: non hanno bisogno di consultare l’archivio, hanno già in mente il vocabolari­o estetico della maison».

Una casa di gioielleri­a che ora, più che mai, mette al centro le persone — sempre più sofisticat­e nel gusto — e il loro stile di vita. «Il fatto di avere a che fare con un pubblico evoluto ci facilita: possiamo esprimere al meglio la nostra creatività senza la paura di essere incompresi», osserva Rainero. Allo stesso tempo il mondo dei social media, con il suo spirito di show-off, ha fornito nuovi codici. «Il neoesibizi­onismo ha ridato ai preziosi il ruolo di status e ci aiuta a imporre la gioielleri­a nell’uso quotidiano».

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Il bracciale Clash di Cartier «L’oro è tornato protagonis­ta e non solo come metallo per incastonar­e pietre: il più acquistato è il giallo, seguito da quello rosa», dice Pierre Rainero di Cartier
Oro Il bracciale Clash di Cartier «L’oro è tornato protagonis­ta e non solo come metallo per incastonar­e pietre: il più acquistato è il giallo, seguito da quello rosa», dice Pierre Rainero di Cartier
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