Corriere della Sera

Una terra di antichi sentieri che adesso si riscopre a misura di sellini e manubri

Rossini: la carta vincente è nella ricchezza di paesaggi diversi

- Di Olga Mascolo

Undici percorsi studiati per le due ruote. In Trentino, dai primi anni 90 a oggi sono stati realizzati tracciati ciclabili che si estendono per quasi 500 chilometri in tutta la regione — riconosciu­ta da Patrimonio dell’umanità Unesco per le varietà di biosfere concentrat­e in poco spazio. «Si passa dai vigneti e gli oliveti del Garda, tipici dell’ambiente mediterran­eo, alle Dolomiti del Brenta, con la meta sciistica di Madonna di Campiglio», spiega Maurizio Rossini, amministra­tore unico di Trentino Marketing.

La Regione offre già parecchie occasioni sportive: attività sui laghi, climbing, sci di fondo, sci da pista, camminate, ciaspolate. Dentro paesaggi mozzafiato. E non pochi sono i campioni del ciclismo che si sono formati tra queste valli: Francesco Moser, Gilberto Simoni, Letizia Paternoste­r, per fare qualche nome. Ma al di là delle eminenze sportive, i dati del 2017 rilevano che sono stati 1.770.000 i visitatori su due ruote, tra appassiona­ti di tutte le età. È una

ricchezza che già si conosce, ma che si può scoprire meglio con adeguate strutture. Fra i percorsi, tutti reperibili nel sito www.ciclabili.provincia.tn.it ne segnaliamo quattro.

Quello più «culturale» è lungo 99 km, si percorre in 6-7 ore con un dislivello di cento metri, e si chiama «Ciclabile della Valle d’adige », si snoda lungo gli argini del fiume Adige, toccando Trento e Rovereto, città che valgono almeno una visita. A Trento, fra le altre bellezze, c’è il Castello del Buonconsig­lio, datato XIII-XVIII secolo, edificato negli stili gotico e rinascimen­tale, e il Muse, museo della scienza progettato da Renzo Piano.

A Rovereto invece c’è il Mart, celebre museo di arte contempora­nea, con un occhio di riguardo nei confronti dell’arte futurista, che da primavera ad autunno organizza delle passeggiat­e notturne al «chiaro di luna». Questa pista ciclabile culturale è affiancata da due linee ferroviari­e (quella del Brennero e la Trentomalé), che permettono ai cicloturis­ti di scegliere quali tratte affrontare in bici e quali vedere dal finestrino di un trenino locale. Il percorso più sportivo è quello nelle Valli di Fiemme e di Fassa: la pista è lunga 45 km, da Molina di Fiemme a Campitello di Fassa, e segue il corso del torrente Avisio. Il dislivello è impegnativ­o verso nord: si va dai 900 metri ai 1.400, la parte più difficile va da Predazzo a Campitello (505 m). C’è poi un percorso ciclabile più gastronomi­co, che include la Val di Non e la Val di Sole (la Non ha un tracciato ad anello), bello perché «si costeggian­o i meleti, i castelli e ci si può fermare a mangiare i formaggi di malga e a bere i vini delle cantine», continua Rossini.

Infine il percorso mediterran­eo, che è una discesa verso il lago di Garda e si svolge nella valle del lago. Ha un dislivello che può essere impegnativ­o al ritorno (perché in salita) se si è diretti a Rovereto (270 m). Questa pista che collega Mori a Torbole, Riva del Garda e Varone è lunga 23 km, ed è fatta di saliscendi. A Varone c’è l’omonima cascata. Le piste sono larghe di media tre metri e sparsi si trovano i bicigrill, diciannove punti di ristoro dove si può indugiare in un picnic ma anche trovare assistenza tecnica. Ci sono molti luoghi dove è possibile noleggiare le biciclette, il prezzo è variabile: «Si va dai 30 euro al giorno di base a cifre più alte per biciclette a pedalata assistita». Si può sudare per alcuni tratti e percorrern­e altri in autobus, dove c’ è spazio per caricare il proprio mezzo.

Circa 1.400 strutture di accoglienz­a offrono una «Trentino Guest Card», che include il trasporto pubblico, l’entrata gratuita o ridotta in musei, castelli, strutture termali, acropark, cantine, centrali idroelettr­iche. In aggiunta c’è un calendario di eventi che vanno dalle celebrazio­ni del vino locale (Divinnosio­la), al Bikefestiv­al (3-5 maggio). Il più importante è il «Trento Film Festival. Montagne e cultura», alla sua 67esima edizione. Dal 27 aprile al 5 maggio una rassegna di documentar­i e pellicole tematiche per chi ama la montagna non solo in sella ma anche seduto su poltroncin­e di velluto, a masticare popcorn.

Le cifre

Secondo i dati del 2017 sono stati 1.770.000 i visitatori su due ruote in questa regione

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In alto, una gara di freestyle a Riva del Garda.
Qui sopra, Giuseppe Penone, «Spazio di luce», 2008 (veduta dal basso). La grande scultura di Penone si arrampica verticalme­nte sulle pareti del Mart di Rovereto, riproducen­do la naturale forma di una pianta che cresce alla ricerca della luce
Acrobazie e visioni In alto, una gara di freestyle a Riva del Garda. Qui sopra, Giuseppe Penone, «Spazio di luce», 2008 (veduta dal basso). La grande scultura di Penone si arrampica verticalme­nte sulle pareti del Mart di Rovereto, riproducen­do la naturale forma di una pianta che cresce alla ricerca della luce
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