Il Napoli perde contro l’arsenal ed esce dall’europa League Tutte le italiane fuori dalle Coppe
Nessuna rimonta per il Napoli Gol di Lacazette nel primo tempo, l’arsenal vince anche al San Paolo
NAPOLI E ora che si fa? Come si colora questa stagione, a 17 punti dalla Juventus, con l’uscita prematura dalla Coppa Italia e senza più nemmeno la speranza dell’europa? Napoli si riscopre vuota, e non sarà facile trovare un senso all’annata di Carlo I, perché è vero che per la società la stagione deve servire come base di un progetto che guarda lontano, ma è altrettanto vero che le aspettative erano diverse e i fischi a Insigne, anche ieri per nulla incisivo, sono il termometro del momento. E così, dentro il San Paolo comunque non pieno, dal 37’ del primo tempo, quando Lacazette su punizione chiude i giochi (male Meret, eroe a Londra, nel piazzare la barriera e nel battezzare il tiro sull’altro lato) prevale un senso di smarrimento. Ora sarà difficile preservarsi dai confronti con Sarri, ma anche trovare uno straccio di motivazione. Ma con Napoli sparisce anche l’ultima presenza italica in Europa, dove le nostre squadre finiscono puntualmente ridimensionate.
L’obiettivo, ovvio, il Napoli lo ha perso a Londra, quando ha concesso un tempo e incassato due gol. Ma nel suo fortino non si toglie nemmeno la soddisfazione di spaventare sul serio gli inglesi. Inizia con la stessa timidezza dell’avvio di Londra, e l’arsenal ripropone la stessa aggressività, lo stesso pressing alto e asfissiante.
Ancelotti si affida al suo 44-2, con la variazione Ghoulam terzino sinistro e Maksimovic a destra, e davanti la coppia Milik-insigne. Dall’altra parte Emery ne conferma 10 su 11, rinunciando a Ozil con Xhaka in mediana a proteggere i centrali e la proverbiale debolezza difensiva dell’arsenal formato trasferta. Su questo si fondavano le speranze del Napoli. Illusione. Anche se con il passare dei minuti la squadra di Ancelotti si scrolla via la timidezza e trova buone combinazioni (la prima avviata da Koulibaly e conclusa da Callejon addosso a Cech), l’arsenal riesce sempre a salvarsi, un po’ perché gli inglesi difendono a cinque se serve, sono attenti a fare scattare il fuorigioco (a volte aiutati dal guardalinee) come quando Milik segna un gol con solo il ginocchio oltre la linea, un po’ perché la banda Ancelotti osa poco sulle fasce e comunque sbaglia troppo: esempio lo stesso Milik di testa da due passi. E si fa appena in tempo ad annotare che l’arsenal potrebbe risentire dell’infortunio del futuro juventino Ramsey, che Lacazette si conquista una punizione (fallo di Maksimovic), va a tirarla e chiude la partita.
Nella ripresa Ancelotti toglie Maksimovic per Mertens (Callejon va a fare il terzino destro) per una formazione super offensiva. Ma rischia il contraccolpo con Aubameyang (e qui Meret si fa perdonare) e poi non è serata per le punte: paga Insigne, con la sostituzione e i fischi, dopo un tiro-appoggio a Cech, ma Callejon non trova mai la porta e Milik crea pochi spazi e appare poco reattivo (manca un tap in a porta vuota). Insomma l’arsenal non va mai in affanno (fa più paura Monreal che rischia l’autogol), il Napoli ci prova ma lascia con la sensazione di aver fatto solo il solletico. E con tanti dubbi al calcio italiano.