«Se passa l’idea leghista problemi per il Sud Si cambi in Parlamento»
Lezzi: il divario tra Regioni va eliminato, è nel contratto
ROMA Nel giorno in cui il governo vola a Reggio Calabria, per affrontare i nodi della sanità e degli investimenti, anche la ministra per il Sud, Barbara Lezzi (M5S), si deve occupare dell’inchiesta per corruzione che ha investito il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri (Lega): «Io sarei stata più severa, ci sarebbero gli estremi per le sue dimissioni».
Partiamo dal Def. L’opposizione vi accusa di aver cancellato la parola Sud.
«Non è così. Perché la clausola del 34% è scolpita nella legge di bilancio del 2018: al Sud risiede il 34% della popolazione e dunque bisogna recuperare quei 6 punti mancanti di spesa pubblica per gli investimenti previsti dal bilancio: infatti, per il Mezzogiorno, siamo fermi al 28%. Le prime verifiche vanno fatte con Anas ed Rfi».
Il ministro Tria ha sollevato dubbi su coperture e costituzionalità dell’autonomia regionale differenziata cara alla Lega. Concorda?
«Già la frettolosa revisione del Titolo V aveva generato problemi. Vorrei ricordare che nel contratto di governo c’è anche il risanamento del divario tra Nord e Sud: e se ora, dunque, si dice che “nessuno paga” con l’autonomia, perché si ha paura di un dibattito trasparente in Parlamento che avrebbe il diritto di emendare e di migliorare le intese tra Regioni e governo?».
Confindustria chiede risorse per le infrastrutture al Sud. Cosa fa il governo?
«Il porto di Gioia Tauro è stato sottoutilizzato per troppo tempo. La nuova gestione dell’infrastruttura può generare un svolta e per questo a maggio, insieme al sottosegretario Geraci, saremo in Calabria per rilanciare il ruolo internazionale di questo scalo. Inoltre, per fine maggio abbiamo convocato il tavolo per il Contratto istituzionale di sviluppo in cui ricade l’alta capacità ferroviaria Napoli-baritaranto-lecce e la Salernoreggio Calabria su ferro. Sono opere già finanziate, non c’è motivo di rimandare l’apertura dei cantieri».
Ha fatto bene il ministro Toninelli a ritirare le deleghe al sottosegretario Siri?
«Se confermate, le accuse contestate a Siri sarebbero gravissime. Siri avrà modo e tempo per difendersi ma non lo può fare dai banchi del governo»,
Gli investimenti
Il Mezzogiorno si ferma al 28% di investimenti Con la manovra vanno recuperati 6 punti
Io con Siri sarei stata più severa Ci sarebbero gli estremi per le sue dimissioni
Già nel 2018 siamo riusciti a sterilizzare l’aumento dell’iva Penso che riusciremo di nuovo
A Di Maio, che ha chiesto le dimissioni di Siri, la Lega replica citando il caso della sindaca Raggi del M5S.
«A suo tempo, non c’erano intercettazioni che compromettevano la sindaca Raggi che poi, infatti, è stata assolta. E anche rispetto all’ultima vicenda la sindaca non è indagata. Vorrei ricordare, inoltre, che davanti alle gravi accuse mosse di recente a Marcello De Vito, il nostro capo politico ha agito con severità espellendo dal Movimento del presidente del consiglio comunale di Roma. Certo, la Lega ora può regolarsi come meglio crede. Ma c’è una evidente questione di opportunità perché i cittadini devono avere la certezza che chi li governa sia estraneo alla corruzione».
Riuscirà il governo a sterilizzare l’aumento dell’iva?
«Già nel 2018 siamo riusciti, con 12,5 miliardi, a sterilizzare l’aumento dell’iva. Confido che anche questa volta saremo in grado di bloccare un aumento, che vale 23 miliardi: gli ultimi rincari dell’iva sono dei governi Berlusconi e Letta. Noi siamo il governo del cambiamento, siamo contrari ad ogni politica recessiva...».