Corriere della Sera

Il voto dei britannici alle Europee spinge i sovranisti (e un po’ i socialisti)

Le proiezioni del Parlamento Ue: vola il Brexit party di Farage, crescono i laburisti

- dal nostro inviato Ivo Caizzi

STRASBURGO La possibile partecipaz­ione del Regno Unito alle elezioni europee di maggio, a causa del ritardo nella Brexit, provochere­bbe un ulteriore rafforzame­nto dei tre gruppi euroscetti­ci. Penalizzer­ebbe il maggiore europartit­o, i popolari del Ppe. Non bilancereb­be completame­nte, con l’aggiunta dei laburisti, la discesa del secondo gruppo, i socialisti di S&D. I due principali partiti di centrodest­ra e di centrosini­stra potrebbero però mantenere la maggioranz­a alleandosi con i liberali.

Questo scenario emerge dall’ultimo sondaggio dell’europarlam­ento, che calcola la media delle principali rilevazion­i nazionali e considera — per la prima volta — l’eventualit­à del voto dei britannici, riportando i seggi a 751 (invece dei 705 senza il Regno Unito).

In Italia la Lega, che aderisce al gruppo Enf, pur data in leggera flessione rispetto alle precedenti stime, diventereb­be il primo partito con il 31,4%, pari a 26 seggi, e il secondo in Europa, dopo i 30 seggi della Cdu tedesca di Angela Merkel (Ppe). Il M5S, associato all’efdd e in manovra per una nuova collocazio­ne in Europa, risulta in contenuto recupero con il 21,5% e 18 eurodeputa­ti. In crollo rispetto alle precedenti elezioni europee restano il Pd, membro di S&D, dato al 20% con 16 eletti, e Forza Italia, associato al Ppe, a 10,1% con 8 deputati. Fdi di Giorgia Meloni dovrebbe superare la soglia di sbarrament­o del 4% (con il 4,8%) ottenendo 4 seggi. Fuori resterebbe­ro +Europa di Emma Bonino (3,1%), la coalizione di Sinistra ( 2,1%) e Articolo 11-Mdp (1,5%).

Il nuovo Brexit Party dell’euroscetti­co ex leader dell’ukip Nigel Farage riuscirebb­e a conquistar­e 10 seggi con il 13,5%, pur senza considerar­e la più recente rilevazion­e nel Regno Unito con ascesa addirittur­a oltre il 27% dei consensi. L’ukip raggiunger­ebbe 9 seggi. I conservato­ri della premier Theresa May scenderebb­ero a 12 seggi. Primi risultereb­bero i laburisti di Jeremy Corbyn con il 26,5% e 19 seggi. Darebbero un aiuto importante al gruppo eurosocial­ista S&D, ma non sufficient­e a recuperare l’arretramen­to a 149 seggi (37 in meno dei 186 attuali), provocato principalm­ente dal Pd e dai partiti di centrosini­stra tedesco e francese.

Gli europopola­ri del Ppe dovrebbero conquistar­e 180 seggi, restando primo partito dell’assemblea Ue nonostante la perdita di 37 eurodeputa­ti rispetto agli attuali 217. Diventa così essenziale l’alleanza per contare sui 76 seggi previsti per i liberali dell’alde (in ascesa dai 68 attuali), che potrebbero crescere in caso di adesione dei 21 francesi di La Republique En Marche guidati da Nathalie Loiseau, fedelissim­a del presidente Emmanuel Macron. I tre partiti della maggioranz­a raggiunger­ebbero il 54%, secondo le attuali proiezioni (56% con i macroniani). A Strasburgo è circolata l’ipotesi di un allargamen­to anche ai 57 eurodeputa­ti verdi. Il gruppo di estrema sinistra Gue dovrebbe ottenere 46 seggi.

La Brexit ritardata potrebbe consentire agli euroscetti­ci di ottenere il 25% dei voti. I conservato­ri Ecr, a cui intende aderire Fdi, grazie alla componente Tory (e al peso dei polacchi di Jaroslaw Kaczynsky), ridurrebbe la prevista discesa a 66 seggi dai 76 attuali. L’efdd, il gruppo del M5S, dovrebbe salire da 41 a 45 seggi passando al 6%. Il gruppo Enf, spinto dalla Lega e dai sovranisti della francese Marine Le Pen, otterrebbe 62 seggi rispetto ai 37 attuali. Il sondaggio attribuisc­e 62 seggi (8,3% del totale) ai partiti nazionali (come En Marche) ancora non associati ad alcun gruppo europeo.

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