Corriere della Sera

Sgarbi contro i 5 Stelle «Ora piangono Bordin, ma lo hanno umiliato»

- Giuseppe Alberto Falci

Non si ferma la battaglia intorno alla chiusura di Radio Radicale. Dopo la scomparsa di Massimo Bordin, ex direttore e voce storica dell’emittente, la politica si divide. E, un video che vede come protagonis­ta Vittorio Sgarbi, accende la polemica. Nel suo intervento mercoledì in aula a Montecitor­io il parlamenta­re si scaglia duramente contro Vito Crimi e Luigi Di Maio: «Si vergognino di piangere adesso contro quello che hanno voluto chiudere. C’è un limite alla indecenza», attacca. Il critico d’arte condanna l’atteggiame­nto dei pentastell­ati che da un lato hanno deciso di tagliare la convenzion­e ma dall’altro hanno commemorat­o il giornalist­a. «Quelli che oggi piangono Bordin hanno chiuso Radio Radicale. O la riaprono dopo la sua morte e rinnegano tutti insieme quella stupidaggi­ne del dotto Crimi e del dottor Di Maio, anzi dottore mai, oppure non ha senso il loro pianto verso uno che hanno umiliato». Applauso scrosciant­e dell’aula. Cui segue un tweet di Maurizio Gasparri (Forza Italia): «Un giornalist­a libero ed esperto della politica come Bordin certamente si sarebbe aspettato gli ipocriti messaggi di cordoglio da parte di chi vuole cancellare Radio Radicale», scrive in tono irrisorio. Ma non finisce qui. Anche il vicepremie­r Matteo Salvini si schiera a favore dell’emittente radiofonic­a e fa una proposta: «Ci sono stipendi milionari in Rai, ci sono decine e centinaia di persone pagate da tempo per fare poco o niente. Quindi, prima di chiudere voci che informano, io andrei a guardare laddove ci sono sprechi di denaro pubblico».

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Voce storica Massimo Bordin è morto a 67 anni

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