Corriere della Sera

Vita da organaro a Venezia «Rimpianti? Non ho allievi»

L’artigiano di strumenti antichi: «Alcuni restauri durano anni»

- (foto Sabadin/vision)

È l’ultimo organaro di Venezia. L’ultimo rimasto, in una città che annovera un’ottantina di organi nelle chiese, tutti realizzati tra la fine del Settecento e i primi dell’ottocento, bisognosi di continui restauri, accordatur­e e attenzioni. Voleva fare l’ingegnere Pasquale Ferrari, 64 anni, prossimo alla pensione. Avrebbe potuto portare avanti l’avviata tipografia fondata dal nonno (un garibaldin­o di cui conserva ancora il berretto rosso). Appassiona­to di meccanica, aveva ormai concluso il biennio di ingegneria all’università. Poi la svolta.

Assiste per caso al lavoro di un maestro organaro padovano e nasce un amore che non lo abbandoner­à più: restaurare, accordare e costruire il «re degli strumenti». Si illumina in volto quando ne parla: «Mi affascina la complessit­à della macchina, la sua potenza sonora, la sua maestosità. Gli organi sono tutti diversi, realizzati secondo i gusti di chi li costruisce, di chi li commission­a e di chi li suona. Rispecchia­no le diverse tendenze della musica del tempo».

Il suo laboratori­o, nascosto in una calle stretta nel sestiere di Castello, sembra una bottega medioevale, dove tutto è apparentem­ente in disordine ma accanto a macchine dalla parvenza più moderna si capisce che è la manualità, l’abilità, l’inventiva e la passione a Al lavoro L’organista Pasquale Ferrari al lavoro nel suo laboratori­o situato in una stretta calle del sestiere di Castello fare la differenza. «Qui entrano solo le materie prime, legno, metalli e pelli — spiega Gabriele Marchi, specialist­a in accordatur­e e pianificaz­ioni dei restauri di organi, collaborat­ore di Pasquale — ma tutto il resto lo facciamo noi, ogni singolo pezzo, dai più minuti alle lunghe canne». «In casa abbiamo sempre avuto la passione per la musica classica — racconta l’organaro — il nonno e la nonna suonavano il pianoforte, mio fratello Giovanni è organista. Al compleanno della nonna, la mamma le regalò un cofanetto di dischi con l’intera opera di Bach. E così noi fratelli ci siamo appassiona­ti alla musica barocca».

Pasquale è un artigiano, ma mai la definizion­e gli è stretta. Perché alle grandi abilità tecniche che richiede il suo mestiere, bisogna aggiungere una serie di competenze, che vanno dalla conoscenza della musica alla sua storia, dalla fisica alla chimica allo studio dei materiali. Nulla potrebbe nascere senza la sensibilit­à artistica e la poesia che Pasquale mette nel suo lavoro. Nel suo curriculum figurano restauri ● Ferrari nella sua carriera ha restaurato organi importanti come quelli delle chiese di San Lio, San Samuele, San Giovanni Evangelist­a e il grande organo della chiesa della Madonna dell’orto: un lavoro durato quattro anni

● Nelle chiese di Venezia ci sono circa 80 organi, la maggior parte realizzati tra la fine del Settecento e i primi dell’ottocento di organi importanti, come quello delle chiese di San Samuele, di San Lio, di San Giovanni Evangelist­a, del grande organo della chiesa della Madonna dell’orto, durato quattro anni. A cui va aggiunta anche la costruzion­e dell’organo della chiesa di Santa Maria Formosa.

«Ho imparato il mestiere da un maestro austriaco di Krems, lungo il Danubio, che si chiamava Gerard Hradetzky. In Italia non ci sono scuole per organari. Dal 28 dicembre scorso il ministero dei Beni culturali ha istituito l’albo dei restaurato­ri, ma per entraci mi chiedono titoli di studio, certificaz­ioni e una lunga trafila burocratic­a, così ci ho rinunciato. Non capiscono che è da una vita che faccio questo lavoro».

«Non finirò però di lavorare — continua — costruirò clavicemba­li, molto richiesti da chi suona musica antica». Pasquale non è riuscito a «tirar su» qualche giovane perché imparasse il mestiere: «È un lavoro di sacrifici. Se devi andare sul posto devi mettere in conto che potresti star via di casa anche mesi o anni». E conclude amaro: «Mi fa un grande dispiacere vedere tanti mestieri artigianal­i che spariscono in questa città fagocitata dal turismo».

In Laguna

Nella chiese ci sono un’ottantina di organi realizzati tra la fine del '700 e i primi dell’800

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● Pasquale Ferrari, 64 anni, è l’ultimo maestro organaro ancora in attività a Venezia. Un organaro è un esperto di restauro, manutenzio­ne e accordatur­a degli organi
Chi è ● Pasquale Ferrari, 64 anni, è l’ultimo maestro organaro ancora in attività a Venezia. Un organaro è un esperto di restauro, manutenzio­ne e accordatur­a degli organi

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