Il programma Ue per lo Spazio Le stime di Salini: «Benefici previsti per 70 miliardi»
Con uno dei suoi ultimi provvedimen-ti il Parlamento europeo ha deciso di investire nel futuro guardando allo Spazio. A larga maggioranza è stato approvato il nuovo Programma Spaziale Europeo per il periodo 2021-2027 garantendo un finanziamento di 16 miliardi di euro. La scelta assicura continuità ai grandi programmi Galileo per la navigazione (il Gps europeo) e Copernicus per l’osservazione della Terra (gestione del territorio e controllo dell’ambiente) nei quali l’unione ha già riversato ingenti risorse ma che ora per garantire uno sfruttamento delle possi-bilità offerte e uno sviluppo industriale conseguente aveva bisogno di una scelta politica forte come quella approvata. Ciò al fine di rendere
l’europa autonoma e competitiva sui mercati internazionali dove America e Cina sono ardui concor-renti. Le aziende coinvolte nel settore per lo sviluppo di nuove applicazioni potranno anche far ricorso al program-ma Horizon 2020, per il quale il Parla-mento europeo ha aumentato le disponibilità rispetto alla proposta della Commissione fino a 120 miliardi di euro. «Le ricadute previste dal nuovo programma spaziale — ha sottolineato Massimiliano Salini, deputato Fi/ppe, relatore del dossier approvato — sono stimate intorno a 70 miliardi di euro; un valore di cui potrà beneficiare l’industria aerospaziale italiana con le sue grandi e piccole aziende già significativamente presenti su questa frontiera dell’innovazione». Il provvedimento prevede che l’attuale agenzia Gsa di Praga, gestore della costellazione Galileo, diventi Euspa (Euspace program agency), ampliando quindi il suo raggio d’azione e prevedendo pure iniziative nel campo della sorveglianza dello spazio circumterrestre. Ciò richiederà sviluppi tecnologici finora prerogativa dell’agenzia spaziale europea Esa di Parigi. Non a caso il suo direttore generale, Johann Dietrich Wörner, da tempo si oppone al nuovo indirizzo col sostegno del suo Paese d’origine, la Germania. Di fatto si è creata una situazione di conflitto che dovrà essere politicamente chiarita per non indebolire un settore nel quale l’unione ha dimostrato di credere.