LA POTENZA DI AMAZON, SOLTANTO L’UNIONE SAPRÀ FARSI ASCOLTARE
Per appurare se Amazon sfrutta la propria posizione per danneggiare i concorrenti nella logistica delle sue merci, l’antitrust apre un’istruttoria, ricostruendo la procedura di accredito dei fornitori. Questi devono darle una messe di dati riservati sulle proprie attività e sono spinti verso la logistica di Amazon, arbitro del mercato con «elevata conoscenza della domanda finale». Amazon nasce spiazzando, con efficienza e velocità inaudite, le librerie, rimaste indietro sui tempi ma essenziali al tessuto urbano europeo; essa ha poi ampliato l’attività a tutto l’e-commerce, divenendone assoluta dominatrice e accumulando dati dei fornitori. Apprende così quanto questi hanno bisogno di vendere; sa così anche tutto di quanto noi clienti compriamo e possiamo pagare. Se essa gode di indebiti vantaggi sulla logistica, lo appurerà l’indagine; lo spettro di questa dovrebbe però ampliarsi, giacché di quei dati Amazon può avvantaggiarsi ovunque. Entrata nel commercio tradizionale Usa con una catena di supermarket, essa starebbe per lanciare una banca, godendo così di una posizione unica. In un futuro distopico potremo finire a comprare merci da Amazon, con la logistica di Amazon, pagando sulla banca di Amazon: il Panopticon alfine realizzato.il regolatore deve evitare che le concentrazioni alzino i prezzi; qui su Amazon nulla quaestio finora, essa li ha ridotti migliorando il servizio. Suscitano però gravi timori gli effetti plausibili del suo strapotere. Negli Usa già qualcuno pensa a smembrare i vari Facebook e Google, all’attacco anche della stampa libera i cui contenuti sfruttano a sbafo; non sarà però Trump a dimidiare chi manovra i Big data. È la Ue l’unica capace di farsi ascoltare, dotata com’è di mezzi e poteri tali da incutere rispetto. Lo ha dimostrato con la direttiva sul copyright, cui non a caso si sono opposti, per fortuna invano, i nostri sovranisti.
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