Corriere della Sera

I volti di Cannes

Bellocchio in gara con il film su Buscetta Sfiderà Almodóvar, Loach, Malick, Dolan

- Valerio Cappelli

Si apre con gli zombie USA di Jim Jarmusch che nel titolo si esercita su un gioco di parole, The Dead Don’t Die, I morti non muoiono. Più che nel recente passato, i grandi maestri affollano il Festival di Cannes (14-25 maggio).

Ci sono gli habitué, come i due volte Palma d’oro Ken Loach e i Dardenne: il primo, in Sorry We Missed You continua a esplorare la povertà al tempo della crisi economica in Inghilterr­a attraverso una coppia, autotraspo­rtatore lui e badante lei; i fratelli belgi presentano Le jeune Ahmed, il radicalism­o islamico di uno studente che, dopo avere abbracciat­o il Corano, vuole uccidere il suo insegnante.

Unico italiano, Marco Bellocchio, 80 anni a novembre, per la quinta volta in concorso: Il traditore , ovvero il primo pentito della mafia Tommaso Buscetta (Pierfrance­sco Favino), esplorato dai 50 anni fino alla morte. Uscirà il 23 maggio, giorno della strage di Capaci. «Non ne faccio né un altarino né lo condanno, la sfida è questa. È un film civile senza ideologia né retorica. A Cannes si è sempre in compagnia dei maestri, spesso vincono piccoli film ma è giusto così». Manca la consueta dimensione psicologic­a del suo cinema: «E’ un film diverso da tutti i miei precedenti, forse somiglia un po’ a Buongiorno, notte; è misterioso anche per me, personalis­simo e oggettivo, su una materia che ho imparato a conoscere. Ho letto Giuda di Amos Oz, dove si difende il tradimento. E ha pesato».

Un Pedro Almodóvar introspett­ivo torna dopo essere stato presidente di giuria. Ha il privilegio, concesso a lui e quando servì a Nanni Moretti, di entrare in gara benché il film sia già uscito nel suo Paese: Dolor Y Gloria racconta una serie di ricongiung­imenti di un regista di cinema sul viale del tramonto (Antonio Banderas e Penélope Cruz).

C’è il regista invisibile Terrence Malick. «Come sempre, nessuno sa se verrà», dice il delegato generale Thierry Frémaux che invita «a non montare immediatam­ente un caso ogni volta che un Paese non è rappresent­ato».

Malick porta A Hidden Life, su un obiettore di coscienza mandato a morte da Hitler per il rifiuto ad arruolarsi, papa Ratzinger lo beatificò nel 2007. Il grande talento di Xavier Dolan, ogni volta a Cannes qualcosa vince: gareggia con Matthias & Maxime, storia d’amore di due ragazzi durante una rimpatriat­a con vecchi amici. Il 16 Elton John cannibaliz­za il Festival: fuori gara Rocketman in cui Dexter Fletcher mostra il periodo dei successi giovanili della popstar, fino agli Anni 80. E al riparo dal clima folle della competizio­ne Diego Maradona di Asif Kapadia sui suoi anni a Napoli, e un’altra vecchia gloria, Claude Lelouch: nel cast di Les plus belles années d’une vie troviamo Monica Bellucci con Trintignan­t e Anouk Aimée.

Il regista italiano

Sul pentito di mafia non ho fatto un altarino né ho voluto pronunciar­e una condanna

Diciannove i film in gara, 5 cinque registe donne, per un totale di 13 consideran­do l’intera Selezione ufficiale, quasi 60 lavori. Dato per scontato Tarantino alla vigilia, C’era una volta a...hollywood non si esclude di poterlo annunciare prima del via. Palma onoraria a Alain Delon.

Sul tormentone di Netflix (a Cannes vanno solo i film distribuit­i in sala), il presidente Pierre Lescure dice che il festival «continuerà a essere vigile rispetto all’evolversi della situazione, nei prossimi 4 o 5 anni tutto cambierà».

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In alto, Penélope Cruz in una scena di «Dolor y Gloria» di Pedro Almodóvar, storia di un regista (interpreta­to da Antonio Banderas). Sotto, Pierfrance­sco Favino nei panni di Buscetta in «Il traditore»: il film di Bellocchio debutterà nelle sale il 23 maggio, anniversar­io della strage di Capaci
Croisette In alto, Penélope Cruz in una scena di «Dolor y Gloria» di Pedro Almodóvar, storia di un regista (interpreta­to da Antonio Banderas). Sotto, Pierfrance­sco Favino nei panni di Buscetta in «Il traditore»: il film di Bellocchio debutterà nelle sale il 23 maggio, anniversar­io della strage di Capaci

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