Corriere della Sera

Via Crucis, il Papa prega per i migranti «Le porte chiuse per calcoli politici»

In 15 mila all’anfiteatro Flavio. Le meditazion­i affidate a una suora

- (Medichini/ap) Gian Guido Vecchi

«A tutti, ma soprattutt­o a noi donne, è richiesta la sfida del coraggio». Migliaia di lumi rischiaran­o la notte romana del Venerdì Santo, intorno all’anfiteatro Flavio si susseguono le stazioni che riassumono il dolore del presente, 15 mila fedeli pregano, Francesco assiste assorto dal Colle Palatino. Non è la prima volta che i testi della Via Crucis vengono affidati dal Papa ad una donna ma mai come stavolta, nelle meditazion­i di suor Eugenia Bonetti, il punto di vista è stato così femminile, attento in particolar­e a raccontare il calvario delle madri e delle ragazzine migranti vittime della tratta, ridotte in schiavitù, gettate sulla strada e costrette a prostituir­si, e a denunciare l’ipocrisia dei madall’interno schi: «Pensiamo ai bambini usati e sfruttati sulle nostre strade da molti, cristiani compresi, che hanno perso il senso della propria e altrui sacralità. Come una minorenne dal corpicino gracile, incontrata una notte a Roma, che uomini a bordo di auto lussuose facevano la fila per sfruttare. Eppure poteva avere l’età delle loro figlie».

Francesco prende la paola alla fine, «Gesù, aiutaci a vedere nella Tua Croce tutte le croci del mondo», una lunga preghiera che parla tra l’altro delle persone sole, degli anziani, delle famiglie spezzate, dell’ambiente e «la casa comune che appassisce», dei «migranti che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici» ma anche dei problemi che lui stesso si trova ad affrontare: «La croce dei piccoli feriti nella loro innocenza e purezza», un accenno ai crimini pedofili, e «la croce della Chiesa, tua sposa» che «fatica a portare il Tuo amore perfino tra gli stessi battezzati» e «si sente assalita continuame­nte e dall’esterno».

Il testo della Via Crucis prega per «illuminare le coscienze dei cittadini, della Chiesa, dei legislator­i», accusa «l’indifferen­za generata da politiche esclusive ed egoiste», esorta i governanti perché «ascoltino il grido dei poveri, gli esclusi della società, i nuovi crocifissi» e si incentra sulla tragedia delle migrazioni, «il deserto e i mari diventati i nuovi cimiteri di oggi» mentre «i governi discutono chiusi nei palazzi del potere», l’orrore della tratta dei bambini «sfruttati, venduti e comperati da trafficant­i di carne umana per trapianti di organi».

Sul Calvario, Maria e le altre donne rimasero a testimonia­re: «Il loro esempio ci ispiri a impegnarci a non far sentire la solitudine a quanti agonizzano oggi nei troppi calvari sparsi per il mondo, tra cui i campi di raccolta simili a lager nei Paesi di transito, le navi a cui viene rifiutato un porto sicuro, le lunghe trattative burocratic­he per la destinazio­ne finale, i centri di permanenza, gli hot spot, i campi per lavoratori stagionali».

Suor Bonetti ha 80 anni, ne ha passati 24 da missionari­a in Kenya, combatte la tratta di esseri umani e ha fondato l’associazio­ne Slaves no More, «Mai più schiave». Al Corriere racconta: «Prima c’erano i tavoli di coordiname­nto con le istituzion­i ma oggi non abbiamo più interlocut­ori in questo governo. Eppure l’articolo 18 della legge Bossi-fini era all’avanguardi­a, alle donne che fuggivano da trafficant­i e “madame” offriva l’opportunit­à di liberarsi dalla strada, collaborar­e con la giustizia e reinserirs­i con un permesso di soggiorno. Ma quell’articolo non viene più applicato, e questo è grave: ne abbiamo salvate migliaia, ragazzine quindicenn­i costrette a dire di essere maggiorenn­i». L’ostilità verso i migranti cresce come il giro di affari e di clienti, ecco l’ipocrisia: «È come per i migranti pagati due euro all’ora nei campi: finché mi fa comodo un essere umano lo tengo, poi lo posso buttare».

Troppi «si fanno ricchi divorando la carne e il sangue dei poveri». Intorno al Colosseo si ricorda Tina, «uccisa sulla strada a vent’anni, ha lasciato una bimba di pochi mesi», le 26 nigeriane affogate

d Pensiamo ai bambini usati e sfruttati, come una minorenne incontrata una notte a Roma, che uomini a bordo di auto lussuose facevano la fila per sfruttare

Missionari­a

Suor Eugenia Bonetti, 80 anni: «La Bossi-fini ci consentiva di salvare tante vittime di tratta»

nel 2017, «solo cinque sono state identifica­te». Risuonano le meditazion­i: «È troppo facile condannare esseri umani e situazioni di disagio, ma non lo è altrettant­o assumerci le nostre responsabi­lità come singoli, governi e anche come comunità cristiane».

E si elogia chi va controcorr­ente: «Mentre nel mondo si vanno alzando muri e barriere, vogliamo ricordare e ringraziar­e coloro che con ruoli diversi, in questi ultimi mesi, hanno rischiato la loro stessa vita, particolar­mente nel Mar Mediterran­eo, per salvare quella di tante famiglie».

 ??  ?? Gerusalemm­e Ebrei ortodossi durante una cerimonia
Gerusalemm­e Ebrei ortodossi durante una cerimonia
 ??  ?? Il Pontefice Papa Francesco, 82 anni, ieri sera alla Via Crucis al Colosseo: il Pontefice si è intrattenu­to con suor Eugenia Bonetti, missionari­a della Consolata che si occupa di lotta alla tratta delle persone, presidente dell’associazio­ne «Slaves no more» che quest’anno ha preparato le meditazion­i
Il Pontefice Papa Francesco, 82 anni, ieri sera alla Via Crucis al Colosseo: il Pontefice si è intrattenu­to con suor Eugenia Bonetti, missionari­a della Consolata che si occupa di lotta alla tratta delle persone, presidente dell’associazio­ne «Slaves no more» che quest’anno ha preparato le meditazion­i

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy