Corriere della Sera

«Le passioni di papà, il legame con il Corriere»

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«Prof, cosa facciamo oggi? Leggiamo il suo Corriere?». Così si rivolge, in modo un po’ spiritoso, una mia alunna di terza media. Qualche volta in classe, dal mio tablet, accedo alla Digital edition per commentare alcuni articoli. Per questo il Corriere è il mio Corriere, ma soprattutt­o è stato il giornale del nostro papà, Bernardino Cesare, che è mancato in febbraio a 87 anni. Era nato nel 1932, in un paesino della Valsugana, e ci raccontava la storia dell’italia attraverso gli avveniment­i della sua vita: le marce come balilla, la fine tragica dei partigiani impiccati a Bassano del Grappa, la fuga dei tedeschi dopo il XXV Aprile. Ha sempre amato le parole e forse questo amore si è

alimentato e nutrito attraverso il Corriere che, dall’età di 20 anni, acquistava tutti i giorni. Prima di andare al lavoro in banca, si fermava in edicola; poi, da pensionato, la passeggiat­a mattutina era per prendere il giornale.

Quando andavo a trovarlo, lui era quasi sempre in salotto, seduto nella sua poltrona a leggere. Il Corriere ha accompagna­to le nostre giornate di bambini e ragazzi. Da parte mia e dei miei fratelli c’è un affetto speciale per il Corriere: leggerlo è un gesto di amore per papà, grande appassiona­to di economia e politica, ed è anche un modo per ricordarlo.

Giovanna, Luca, Andrea, Pierluigi

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