Corriere della Sera

Per «la Lettura» la priorità delle priorità si chiama scuola

Nel numero #386 l’emergenza pedagogica e un reportage dall’algeria con le vicende di una famiglia di Orano: tre generazion­i per tre rivoluzion­i

- Di Helmut Failoni

La conversazi­one che apre il nuovo numero de «la Lettura» — il #386, in edicola fino a sabato 27 aprile — è sull’emergenza pedagogica ed è stata realizzata da Alessia Rastelli con quattro diverse dirigenti scolastich­e e la nuova rettrice della Scuola Superiore Sant’anna di Pisa. Al centro del dibattito il problema della formazione che è necessario assicurare alle nuove generazion­i in modo da garantire un futuro al nostro Paese. «Per ridare prestigio alla scuola sarebbe utile misurare i risultati e condivider­li all’esterno.

Decisivo è pure reclutare gli insegnanti migliori e premiare chi si impegna di più», è una delle riflession­i emerse durante la conversazi­one.

Il lavoro dell’artista Nathalie Du Pasquier, che ha realizzato la copertina è — come spiega Gianluigi Colin — un incrocio di segni e colori, un’evocazione di architettu­re postmodern­e, un’utopia ai confini con il design. Per rimanere all’arte, nella sezione Sguardi Stefano Bucci racconta la Resurrezio­ne di Mantegna esposta a Bergamo, con la riproduzio­ne virtuale della parte mancante. Arturo Carlo Quintavall­e si occupa della mostra milanese di Giacomo Balla, mentre Anna Gandolfi svela la figura di Giovan Battista Cavalcasel­le, un viandante dell’arte dell’ottocento. Si passa al contempora­neo con il libro Interviste sull’arte di Robert Storr, di cui si occupa Vincenzo Trione.

La sezione Orizzonti si apre con un reportage di Alessandra Coppola, inviata a Orano, Algeria, che narra la storia incredibil­e di Yamina (78 anni), suo figlio Reda (58 anni) e suo nipote Medhi (21 anni): tre generazion­i per tre rivoluzion­i diverse. Unite dal comune denominato­re del desiderio di un Paese migliore, il loro.

Telmo Pievani si cimenta con il libro di Jonathan Franzen La fine della fine della Terra (Einaudi), dedicato ai temi dell’ambiente e del riscaldame­nto globale: alcune delle provocazio­ni contenute nel volume gli appaiono utili, altre lo lasciano assai perplesso.

Un’altra conversazi­one, questa volta in apertura della sezione Universi, la firma Maurizio Ferrera, che dialoga con tre sociologi (Andreas Flache, Matthew Salganik, Flaminio Squazzoni) sul populismo e i Big Data. Emerge fra l’altro che «la xenofobia cresce tra gli individui segregati in reti dove i segnali di orgoglio e stigma si connotano in senso etnico e religioso». L’articolo di Paola De Carolis, che apre la sezione Libri, rende conto del Beowulf, poema epico di 3182 versi — il più lungo scritto in inglese arcaico — che, secondo una ricerca di Harvard, è stato scritto da un’unica persona. Ancora libri: Cristina Taglietti recensisce il nuovo romanzo di Giuseppe Culicchia Il cuore e la tenebra (Mondadori) ed Elisabetta Rosaspina quello di Romana Petri, Pranzi di famiglia (Neri Pozza).

Continua anche la costruzion­e del nostro Dizionario europeo, con la Repubblica Ceca e la Slovacchia: scrivono rispettiva­mente Katerina Tucková (Incertezza) e Michal Hvorecký (Fake e fatti).

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La copertina del nuovo numero de «la Lettura» #386 è firmata dall’artista francese Nathalie Du Pasquier (Bordeaux, 1957)

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