Inter, match point che vale il futuro Il nodo allenatore e i dubbi di Zhang
Con i giallorossi Spalletti cerca il colpo Champions. Si fa viva Wanda: Icardi resta
MILANO La partita del futuro, nonostante i tanti incroci con il passato. L’inter ha un altro match point per la Champions. Battendo la Roma metterebbe una distanza quasi siderale tra sé e il quinto posto e potrebbe far partire, con un certo anticipo, la programmazione per la prossima stagione. Con i giallorossi non è mai una gara qualunque per Luciano Spalletti, l’allenatore rivendica il sorpasso dell’inter sul suo ex club («abbiamo chiuso il gap con Roma e Napoli»), schiva l’ormai stantia polemica su Totti, bacchetta Claudio Ranieri («continuiamo a dire che la costruzione del gioco dal basso è un danno, ma in Europa cercano portieri che fanno bene con i piedi») e non può esimersi dal giudizio sullo scambio Nainggolan-zaniolo, ferita aperta per i nerazzurri. «Abbiamo dovuto sacrificare Zaniolo per il fair play finanziario e per arrivare a un giocatore che poteva farti subito salire un gradino. Tutto è stato fatto per il bene dell’inter», l’ultima sottolineatura del tecnico è una mano tesa al lavoro estivo del direttore sportivo Piero Ausilio.
Inter-roma può far calare il sipario sulla stagione nerazzurra, di certo metterà per la prima volta Nainggolan di fronte ai suoi ex compagni. Di là Zaniolo potrà toccare con mano ciò che poteva essere e non è stato, non per sua scelta. Si incrociano pure i destini di Edin Dzeko e Mauro Icardi, probabile panchinaro oggi con il ritorno di Lautaro. Se dovesse rimanere Spalletti, il bomber bosniaco potrebbe finire all’inter, spingendo altrove l’argentino. Wanda Nara di addio non vuole sentirne parlare: «Mauro adesso è più sereno. Abbraccia tutti perché ha sempre avuto un rapporto bellissimo con tutti. Saremo qui anche il prossimo anno», confida la moglie dell’ex capitano nel salotto di Verissimo.
Non è detto ma è molto probabile che Icardi parta. È un’altra questione sul tavolo dell’ad Beppe Marotta: prima mette in cassaforte la Champions e prima comincerà la pianificazione futura. L’allenatore è il punto da sciogliere. In settimana se ne discuterà con il presidente, Steven Zhang, di rientro dalla Cina e atteso stasera a San Siro.
Il viaggio a Nanchino e i colloqui con papà Jindong sono serviti a disegnare l’inter che verrà. Le posizioni sono tutte in discussione, a ogni livello, la strada da intraprendere però va chiarita dalla proprietà. Suning non ha mai fatto rivoluzioni, ma ha sempre cambiato senza troppo preavviso uomini nella catena di comando. Nel quadro dirigenziale qualcosa muterà, a livello di panchina non è un segreto la passione di Jindong Zhang per Antonio Conte. Arrivare all’ex c.t non è facile però, non c’è solo lui in lizza, Spalletti ha le sue chance. Suning si arrovella su un dubbio: si chiede se vale davvero la pena investire così tanto e avere due allenatori a libro paga, sapendo comunque di non poter a breve scardinare il dominio Juve.
Chi sarà l’allenatore dell’inter si deciderà al massimo nella prima metà di maggio, dopo la partita con il Chievo. Ma è certo, sarà italiano. A meno di clamorose inversioni di rotta, non impossibili con la Cina di mezzo.
Le mosse di Suning In tanti si giocano la conferma, entro metà maggio arriverà la decisione sul tecnico