Corriere della Sera

E l’obbligo di battere il Parma

Bakayoko e Kessie titolari. Gattuso: «Hanno sbagliato, ma si sono scusati»

- Monica Colombo

MILANO I toni degli ultimi giorni non sono stati conciliant­i. I cori degli ultrà laziali e l’esposizion­e di una maglia rossonera su una croce nella curva biancocele­ste lasciano pochi dubbi sull’aria che tira.

Mercoledì si giocherà la semifinale di ritorno di Coppa Italia e con l’arrivo a Milano di quasi 3000 tifosi biancocele­sti è doveroso abbassare i toni. Così tocca a Gattuso, atteso oggi da una gara delicata a Parma, inviare un messaggio di pace per chiudere l’episodio riguardant­e l’esibizione sotto la curva rossonera della maglia di Acerbi come fosse un trofeo. «Kessie e Bakayoko hanno sbagliato, ma poi hanno chiesto scusa. E quando un essere umano commette un errore più di scusarsi cosa può fare?» si è chiesto Rino. «Il mio sogno è che mercoledì i giocatori entrino a San Siro abbracciat­i. Ma ora dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare in campo perché ci giochiamo tanto».

Oggi i due reprobi saranno titolari («può essere che la vicenda a livello emotivo abbia lasciato strascichi, ma i due giocatori sono forti a livello mentale» osserva Gattuso) e peraltro graziati da future squalifich­e. Il procurator­e federale Pecoraro ha firmato infatti il patteggiam­ento con il Milan e i due centrocamp­isti, che hanno accettato l’ammenda da 86 mila euro (20 mila a carico del club e la cifra restante a metà fra i giocatori): il provvedime­nto è ora al vaglio della Procura Generale del Coni. La chiusura della vicenda non ha esaurito però il senso di irritazion­e avvertito a Casa Milan per le parole e i toni usati nella querelle da parte del presidente federale Gravina e del sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio Giorgetti.

Il futuro però è adesso. All’ora di pranzo, al Tardini, contro una squadra che all’andata mise in difficoltà i rossoneri e adesso è in una posizione di classifica che garantisce relativa tranquilli­tà. «A San Siro non meritavamo di vincere, in trasferta ci siamo imposti solo in 5 partite (lo score peggiore fra le prime 7 della classifica, ndr) e i precedenti delle sfide alle 12.30 non sono molto positivi» dice Rino.

La corsa Champions è apertissim­a con 4 squadre raccolte in 3 punti. «Ecco perché ritengo che il turno di oggi, pur importante, non sia decisivo. Il discorso qualificaz­ione si risolverà nelle ultime giornate» pronostica il tecnico.

L’arbitro sarà Valeri, lo stesso che nel 2013 in un Parmamilan finì nella bufera per la punizione da cui nacque il gol vittoria per gli emiliani al 94’. «Siamo l’unica nazione in cui ancora si fanno domande su arbitri e polemiche — ha replicato Gattuso —. Io non ricordo cosa ho mangiato l’altro ieri, figurarsi Valeri nel 2013. Devo pensare a fare scelte giuste e sbagliare meno possibile. L’arbitro fa il suo mestiere: i nostri sono molto, molto bravi, ci sta che qualche giovane faccia degli errori». Basta veleni, meglio chiuderla qui. squadre raccolte in tre punti in lotta per il quarto posto che qualifica alla Champions League

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