Abusi sulle 13enni: fermati tre operai
VIAREGGIO In paese si muovevano disinvolti, sicuri e spavaldi. Perché per loro, quelle tredicenni con lo zaino della scuola in spalla, non erano poco più che bambine da rispettare e tutelare, ma le loro «fidanzatine». E poco importava se le due minori avessero l’età dei loro figli e famiglie distratte se non problematiche. Così per mesi tre operai italiani di 60, 53 e 50 anni hanno abusato delle due giovani sino a quando, finalmente, qualcuno è andato dai carabinieri della compagnia di Viareggio, diretta dal capitano Edoardo Cetola, e ha raccontato quella squallida storia. I tre — dopo intercettazioni e pedinamenti — sono stati arrestati
(ai domiciliari) per violenza sessuale, mentre il tribunale dei minori ha disposto per le ragazzine il trasferimento in una struttura protetta. A salvarle dai loro violentatori sono state alcune compagne di scuola che hanno avuto il coraggio di raccontare tutto agli insegnanti e ai genitori. Uno dei tre arrestati è stato addirittura sorpreso dai carabinieri a molestare una delle tredicenni in un bar. Tentava di baciarla e palpeggiarla mentre lei si ribellava. A leggere le carte dell’inchiesta c’è da rabbrividire. Si parla di rapporti sessuali avvenuti nelle case degli indagati e all’aperto. I tre uomini, anche quando avevano avuto sentore di una possibile indagine nei loro confronti, non si sono fermati. Tanto da indurre il gip di Lucca a ipotizzare per loro la possibilità di reiterazione dei reati anche a carico di altre minori. Le indagini avrebbero accertato che due dei tre arrestati portavano le ragazzine a casa loro o le violentavano in macchina, poi facevano loro dei piccoli regali. Alcuni testimoni avrebbero raccontato di aver visto i tre baciare, abbracciare, palpeggiare in modo intimo le ragazzine in luoghi pubblici e perfino all’aria aperta, in un parco.