Filippa Lagerback: «Io in Africa per salvare i bimbi dalla cecità»
Bastano venti minuti per ridare la vista a un bambino. Lo sa bene l’ex modella Filippa Lagerback, da anni impegnata con Cbm (Christian Blind Mission), una associazione che lavora per la prevenzione e la cura della cecità e ha avviato 64 progetti in 24 Paesi del mondo per salvare bimbi destinati a morire. Il segreto sta nella prevenzione: bastano uno screening, per prevenire patologie gravi come il retinoblastoma, e un intervento da 125 euro per riavere la vista. «Fino a pochi anni fa un bambino su due nato con questa patologia nel Sud del mondo moriva entro il primo anno di vita — spiega Lagerback — ma con pochissimo si può fare tantissimo». È la storia di copertina di Buone Notizie, il settimanale in edicola gratis martedì, con il Corriere della Sera.
Sul nuovo numero, in tema di economia circolare, Elena Comelli intervista Laurence Tubiana, l’economista e diplomatica francese che ha guidato i lavori della Cop21 fino all’accordo di Parigi e oggi dirige la European Climate Foundation, la quale invita a sostenere l’impegno dei ragazzi dei Fridaysforfuture e avverte: «Se non cambieremo direzione in fretta, rischiamo di condannare le generazioni future a condizioni di vita molto più difficili delle nostre. Il momento dell’azione è adesso».
C’è poi la storia di Paolino: ha la pelle nera, una gravissima disabilità ed è stato abbandonato dalla madre biologica all’ospedale di Macerata dov’è venuto alla luce. Sembrava non dovesse sopravvivere. Invece, trasferito prima al Meyer di Firenze e poi nel centro di riabilitazione specializzato del Don Gnocchi nella stessa città, ha trovato anche due coraggiosi genitori adottivi i quali ripetono di non sentirsi affatto degli eroi. E ancora, alla vigilia delle elezioni europee, ecco un documento, il Manifesto della filantropia, sottoscritto da enti e fondazioni che ogni anno mettono sul piatto più di 50 miliardi di euro e chiedono di «contare di più». Infine, l’inchiesta della settimana fa il punto sul mondo delle cooperative che in Italia sono le uniche realtà a crescere negli anni della crisi. Mentre il Male nostrum raccoglie l’appello di undici associazioni ambientaliste affinché il governo nomini i vertici dei Parchi nazionali rimasti senza guida.